Stai in piedi dalle sei del mattino per preparare la colazione e i vestiti per i "cuccioli": il figlio che hai avuto al liceo e che oggi è trentenne sembra quasi ti abbia voluto emulare dandoti un nipote in tenera età. Anche lui ha abbandonato gli studi, le vacanze con gli amici e i propri sogni nel cassetto, proprio come è successo a te. Mentre il pupo gioca col tuo cellulare, arrivi davanti alla scuola, il nipotino come da accordi ti restituisce il telefono, ti guarda e dice:" ma perché gli altri nonni sembrano tutti vecchietti e tu no?". Sorridi, mentre pensi "basta fare un bambino a diciassette anni invece che giocare a Snake o al Tamagotchi!"
Prima della inaspettata nascita di tuo figlio eri fra gli studenti più normali: nè troppo strano, né troppo popolare, buoni voti, qualche assenza, il classico tipo casa-scuola, che ogni tanto marinavi. Ma quando vi siete resi conto di aspettare un bambino era troppo tardi per porvi "rimedio" e da allora tutto è cambiato. Non ce l'avresti mai fatta a concludere l'anno se non fosse stato per alcuni dei tuoi compagni, neutri come te, che ti hanno sostenuto in ogni occasione, passandoti i compiti in classe o aiutandoti nello studio. Alla fine ce l'hai fatta a conseguire il diploma e a trovarti un lavoretto che ti consentisse di tenere fede alle tue responsabilità.
Per molti siete stati solo nomi su un registro, non facevate parte di gruppi e gruppetti che animavano la vostra classe, anche se eravate gli unici ad avere rapporti con tutti. Gli invisibili vi chiamavano, tanto che alla fine avete creduto di esserlo veramente. Eravate necessari quando gli sportivi dovevano riempire le squadre, utili quando i secchioni non volevano passare i compiti. Forse non era vostra intenzione far parte della classe, del resto voi non siete mai stati, purtroppo, come gli SPLENDIDI. Che poi far parte della classe che cosa significava? Farsi terrorizzare dai BULLI? O finire come i VESSATI, pestati e con la testa nei cessi? Certo forse c’era qualcuno che valeva la pena di conoscere come gli STRANI, ma era sempre troppo rischioso e alla fine l’unica decisione possibile era: passare inosservati.