“La bocca va dissetata con acqua pura e parole giuste!” Così eri solita incalzare le misere persone che indulgevano ai fumi alcolici nelle vie nascoste delle Poleis che visitavi, laddove serviva sobrietà, mentre infilavi nella tua sacca le poche ampolle rimaste ancora colme di liquore, come a cancellare le prove di quel peccato. Salvo poi estrarle nuovamente nel buio delle tue stanze o dietro ad un'Agorà lontana dove il tuo volto non poteva essere riconosciuto.
Lungo la via che segna la condotta delle Custodi imparasti che l’arte della temperanza è decisamente la più difficile da ottenere, che la ricerca dell’equilibrio nel corpo e nello spirito attraverso la moderazione è una via lunga e costellata di ostacoli. Cibi, distillati e altri piaceri dovrebbero servire per elevare dell’essere umano l’anima, e non il suo lato bestiale.
La tua ricerca di temperanza ti portò quindi verso la Gilda degli Esploratori, dove eri certa che questa virtù sarebbe stata coltivata e considerata importante. Come si possono affrontare infatti pericoli in luoghi sconosciuti se non si è dediti alla più alta delle virtù? Eppure anche qui vedesti trionfare le indulgenze e i vizi del Vecchio Mondo. Per questo scegliesti la strada d'Ipogea, dove l'essenza più profonda della tua Gilda troverà sicuramente espressione.
Sarai tu in grado di esserne all'altezza o cederai nuovamente alle tue debolezze?
Le risposte a queste domande, ora che l’Avamposto è ormai prossimo e la Carovana di cui fai parte è una esigua compagine, esistono ancora, ma hanno un sapore diverso. Amaro perlopiù.
Nell'ombra del declino imperiale, il secolare ordine dei Custodi emerge come un'eco di un passato glorioso.
Guardiani dell'educazione morale e preservatori del rispetto per gli Spiriti degli Avi, voi Custodi avete calcato le Agorà di tutte le Poleis e, in quelle piazze ghermite da folle incuriosite, avete edotto il popolo con i vostri discorsi appassionati sui valori fondamentali della vita. Il coraggio, la giustizia, la prudenza e la temperanza sono le virtù delle vostre apologie su cui l’Impero nei secoli ha edificato la sua gloria.
Tuttavia, il Kósmos di oggi sta mutando repentinamente e i cambiamenti in atto sono valutati, soprattutto dai vostri occhi, con enorme preoccupazione.
Le sovvenzioni Imperiali a sostegno dell’operato dei Custodi vengono man mano ridotte, e le Agorà si riempiono sempre con più difficoltà.
E se qualcuno di voi dovesse indicare il momento che segnò questo declino, menzionereste certamente la scoperta della Selenite, un misterioso materiale che ha spinto l'anima dell'Impero nelle braccia della corruzione e della smodatezza.
La comparsa degli Eterecarnidi e il loro sistematico impiego nelle faccende degli avamposti e degli insediamenti di Ipogea furono le ultima virulente stoccate che fecero esplodere la vostra rabbia: quegli esseri sono il simbolo tangibile della dilagante depravazione che va fermata. In un ultimo sforzo per riscattare il vostro onore, dodici Custodi sono stati scelti tra i migliori per un'impresa senza precedenti: una spedizione nella terra di Ipogea che nessuno di voi davvero conosce, se si fa eccezione per quei racconti sotterranei che la descrivono come una landa gravida di orrori che farebbero vergognare, o addirittura impaurire, l'Impero stesso.
Basterebbe soltanto una prova, una concreta, tale da destare dal torpore il pudore della Patria, e riaccreditare l'onore del vostro ordine.
Voi dodici, più un inatteso ospite, siete la compagine di Custodi che per la prima volta visiterà un Avamposto così lontano.
Alcune settimane dopo, ad Ipogea, una vedetta dell'Avamposto avvistò una Carovana arrivare all'orizzonte. Le viaggiatrici sfoggiavano il vessillo dei Custodi. Erano soltanto in quattro.
“La Gilda dei Folli”. A lungo è stata chiamata così la Gilda di coloro che senza sosta tentavano di attraversare le Lande Salate per scoprire cosa si nascondesse oltre l’orizzonte. Quanti di quei folli sono morti cercando il Nuovo Mondo? Troppi di certo. Eppure, ogni volta che una spedizione veniva dichiarata perduta, sempre un nuovo equipaggio era pronto a tentare ancora. Finché Thàlassa, che la sua anima riposi serena nella terra degli Avi, non guidò il suo veliero fino ad Ipogea, donando così quelle terre a tutte le genti dell’Impero. E ancora oggi gli Esploratori sono il motivo per cui gli Umani stanno avanzando nel Nuovo Mondo. Essi aprono i sentieri e disegnano le mappe. E quando la notte è più scura e le difese di un avamposto sono l’unica cosa che salva i suoi abitanti dal pericolo delle Ombre, essi guidano impavidi le spedizioni alla ricerca di Selenite, padroni del segreto del Logos Nero, che permette di scovare le riserve del prezioso materiale. Gli Esploratori si avventurano nell’oscurità, protetti da flebili luci e dalla loro follia, per domare i misteri del Nuovo Mondo. La via del progresso è illuminata dalle torce della Gilda degli Esploratori.