A ben vedere, le fila del Battistella hanno raccolto molti brutti ceffi e pendagli da forca. Tra le figure che sembrano sfuggire alla logica di violenza e sopruso Mariano risalta. Sotto la veste del brigante si intravede un uomo di medicina. "Cavadenti" lo appellano, ma non si offende. Con generosità elargisce balsami, stecche e bende. I suoi compagni dicono di lui che sia più bravo a risistemare le ossa che a romperle. Ogni tanto qualcuno gli domanda se si è pentito della scelta fatta di seguir suo fratello, invece di operar in sanatorio o ospitale. Scuote la testa e risponde che nella banda le occasioni di rinfrescar gli studi di chirurgia non mancano mai. Uomo e galantuomo, copre le spalle ai compagni col coltello, offre sempre un consiglio e lenisce le ferite. Di tanto in tanto sospira, innalza preghiere al cielo perché il cielo ponga termine a tutto questo pugnare e saccheggiare.
Questi fanno davvero paura. Hanno cominciato a fare danni qualche mese fa, e chi li ha incontrati dice che sono efficienti e spietati. Non fanno differenza fra nobili e contadini, senza Dio che non sono altro, addirittura si vocifera che abbiano assalito un convento.
Nessuno sa chi sono o, magari, chi lo sa ha troppa paura per parlare. Certo il nome di Battistella non è nuovo, si racconta che uno con quel nome stava con lo Sciarra tempo fa, che addirittura era il suo luogotenente. Ma 'sta cosa sicuro l'hanno messa in giro i nemici del Re della Campagna. Questi della banda del Battistella non c'hanno assolutamente niente della sua nobiltà d'animo e del suo onore. Sono briganti, banditi e, se li incontri, meglio che ti raccomandi l'anima al buon Signore.