Titolo: La Monaca Innamorata
Genere:
Motto: Na brutt’azione è mejje a receuerle che a farle (una brutta azione è meglio riceverla che farla)
Parole chiave: Fatica, Romanticismo
Qualcuno si chiede perché una religiosa segua una banda di briganti. Forse quella veste nasconde qualcosa in più rispetto a ciò che l'abito da monaca lascerebbe intuire. Cosa dire di Suor Evelina, pudica donna di animo pio e fedele, che accompagna i briganti nel loro percorso, se non che nessuno nasce bandito e ogni essere umano ha bisogno del conforto della fede. Non importa il suo passato, ma il suo presente e quello che compirà da oggi in avanti nel suo andare. Se interrogata, Suor Evelina parlerà di amore e della provvidenza che ci aiuterà. Mai maledire il dolore, esso santifica chi soffre e chi lo condivide col sofferente in nome di Nostro Signore. Tutti gli uomini penano. L'amore è un dono divino che allevia le ferite come e meglio di un medicinale. La sofferenza non è una tragedia che va abolita, appartiene a tutti e se tutti imparassero ad accettarla imparerebbero anche ad amare Dio.
Il volto dell'amore è il volto di Dio, si può trovare in ogni cosa. A volte assume addirittura forme impreviste, inattese, come quella del viso di un brigante.
Questi fanno davvero paura. Hanno cominciato a fare danni qualche mese fa, e chi li ha incontrati dice che sono efficienti e spietati. Non fanno differenza fra nobili e contadini, senza Dio che non sono altro, addirittura si vocifera che abbiano assalito un convento.
Nessuno sa chi sono o, magari, chi lo sa ha troppa paura per parlare. Certo il nome di Battistella non è nuovo, si racconta che uno con quel nome stava con lo Sciarra tempo fa, che addirittura era il suo luogotenente. Ma 'sta cosa sicuro l'hanno messa in giro i nemici del Re della Campagna. Questi della banda del Battistella non c'hanno assolutamente niente della sua nobiltà d'animo e del suo onore. Sono briganti, banditi e, se li incontri, meglio che ti raccomandi l'anima al buon Signore.