La vita tra i monti è dura e Teresa era solita condividere le fatiche quotidiane con la sorella Serafina, ma ormai un anno è passato da quando la sventurata fu rapita, si dice, dalla banda del Pezzola.
Sorride timidamente quando le si passa vicino e i suoi modi sono gentili, quasi in contrasto con l'aspro territorio che la circonda, ma non manca di quella forza e tenacia necessarie nel portare avanti da sola il piccolo gregge della famiglia. Si dice che ogni giorno alle prime luci dell'alba o al calar della sera vada nel bosco nella speranza di sentire la voce della sorella. Povera ragazza, comprensibile il dolore che prova, ma così rischia di finire anche lei nelle mani di qualche manigoldo! Dovrebbe invece mettersi l’anima in pace e cercare un bravo marito!
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.