Rachele la Pugliese - Briganti
Titolo: La Straniera
Genere:
Motto: Lu munnu è nu mare tunne: chi ‘n sa nutà se ne va a funne (il mondo è un mare tondo: chi non sa nuotare se ne va a fondo)
Teaser
Le dicerie viaggiano come foglie al vento e non c'è da stupirsi che alcune di queste abbiano seguito Rachele fino al Borghetto. Si vocifera che sia una donna risoluta, molto curiosa ma forse troppo capricciosa. Figlia di un uomo che tanti anni fa ha abbandonato questo umile luogo trovando fortuna in una delle floride città del Regno, Rachele è cresciuta sul lungomare di Otranto tra un viavai di gente sempre nuova e sempre molto aperta e vivace. Le malelingue la suggeriscono come una donna piacente spesso al centro delle attenzioni maschili, forse anche causa del suo fascino caldo e intenso, ma ora è una signora impegnata in un matrimonio dignitoso con nondimeno che il sindaco Boccamazzi. Arrivata da poco nello sperduto Borghetto, nonostante l'aiuto di sua zia Iole sembra non essersi ancora adattata ad un paese così umile. La monotonia le sta stretta e l'insoddisfazione le si legge in faccia.
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.