E pensare che dicono che Viola fosse una che una volta stava bene. Casa, marito timorato di dio, e due figli belli e biondi come spighe di grano. Poi il piccolo è morto di febbre cattiva, e l'altro s'è fatto soldato per gli spagnoli e non è più tornato. E alla fine il terremoto s'è portato via casa e marito. Niente l'è rimasto a Viola, solo vesti bucate e animo amaro. Cosa avrà mai fatto, che nostro Signore ha deciso di affliggerla così tanto? Certi dicono che di sicuro ha commesso qualche atto blasfemo che le ha portato tutte quelle sventure. Magari ha mancato di rispetto alla Madonna delle Grotti. Altri dicono che qualcuno era invidioso e le ha fatto il malocchio. Che se le stai troppo vicino finisce che te lo prendi anche tu.
Certo è che Viola è una poveraccia, e che se non era per l'elemosina di Padre Silvestro era già morta di fame da un pezzo. Eppure lei non si rassegna, rimane attaccata alla vita e ha sempre una parola cattiva per chi le incrocia la strada.
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.