Lungo il sentiero ci sono di nuovo delle piccole forme a cuore fatte con i sassi, ma non c'è dubbio su chi le abbia fatte. Amabile sorella minore di Rachele, è arrivata qui al Borghetto assieme a lei e fin dal primo istante si è capito quanto diverse queste due siano: al contrario della sposa del Sindaco, gli occhi di Mara si sono subito illuminati di meraviglia alla vista di questo piccolo paese così intimo e pittoresco. Per la gioia di sua zia Iole, fin da subito si è data da fare e si rende disponibile per tutti quei piccoli lavoretti che la gente tende a lasciare da parte. C'è romanticismo in ogni parola che pronuncia, in ogni sorriso che indossa, in ogni fiore di campo che coglie per prepararsi alle giornate di festa. Lo mette anche nelle mani di altre persone, perché niente la rende più felice di essere colei che fa nascere l'amore tra una nuova coppia. Poi, che per fare questo a volte risulti un po' impicciona è un'altra storia.
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.