Si aggira nel cimitero con un cappuccio scuro calato in testa. Affonda con forza la pala nella terra umida, con solo le lapidi a tenergli compagnia. Giusto il gracchiare di una cornacchia può comparire, se proprio dev'esserci un'altra presenza. Una visione oscura, i bambini lo temono e si nascondono dietro le sottane delle madri quando lo scorgono. Ma poi arriva sera. Via la pala, via il cappuccio, e Lodovico si avvia per la strada fischiettando allegro verso la taverna. Che festa! Eccolo nel suo ambiente naturale mentre recita battute di dubbio gusto e fa l'occhiolino alla cameriera di turno. Incredibile come le apparenze possano ingannare, non è vero? Giocoso e carismatico, questo vecchio volpone è proprio straordinario nei suoi modi di fare e non passa mai inosservato. Nemmeno la sua professione riesce a nascondere l'innata simpatia che lo contraddistungue e che come un magnete lo circonda di gente. E stasera offre lui!
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.