Titolo: Il Medico della Peste
Genere:
Motto: La boca sin muelas es como molino sin piedra, y en mucho más se ha de estimar un diente que un diamante (la bocca senza denti è come un mulino senza macina, e in molto maggior conto si deve tenere un dente che un diamante)
Noi villani spesso non vediamo di buon occhio soldati e stranieri, ma da quando il dottore usò la sua arte sulle nostre genti, iniziammo allora a sentire la sua umanità e la riconoscenza ci fece apprezzare l'uomo e non la bandiera, il vessillo aragonese sotto il quale serve. Rodrigo Falero sa disquisir di scienza e massimi sistemi con dotti e uomini d'ingegno, eppur pratico come pochi nel suo agire, ripara ossa e cauterizza ferite. Innalza la mente nelle alte disquisizioni e ragiona su Esculapio e Ippocrate con l'amico Tommaso Costo. Si insozza le mani nella terra per cavar le radici per balsami e unguenti con il contado. Somministra salassi pesanti per far fluire gli umori cattivi e battute leggere per far salire l'umore degli infermi.
A sentire i più vecchi, c'è sempre stata una guarnigione spagnola in zona. Certo capire dove stava il confine di volta in volta era un'impresa, ma da che finirono le guerre è rimasto piuttosto stabile e gli spagnoli sono diventati anche di meno. Questi in particolare ci sono da circa tre anni, almeno il loro capitano, gli altri vanno e vengono, si sa. C'è poco da lamentarsi, è normale che in una zona di confine e sotto un governo straniero ci siano dei soldati di stanza e che anche loro siano stranieri. Ma, diciamolo pure, questi spaniardi qui sono tutto sommato brava gente: si fanno vedere di quando in quando, il capitano Escrivà passa ogni tanto in paese a farsi due chiacchiere col sindaco o con qualcuno giù all'osteria, ma per lo più si fanno gli affaracci loro. Alcuni di loro sembrano quasi usciti da storie di avventure e cavalieri con le loro spade, mantelli e nobili portamenti. Addirittura sembra che durante il terremoto abbiano aiutato come potevano. Inoltre si vocifera che vogliano fare maritare il Duca di Civita con una delle loro nobildame, una di quelle di classe. E se non è carità cristiana questa...