Titolo: Lo Storico
Genere:
Motto: Io ho sempre udito dire, o lettori, che le istorie, come lezione utile, esemplare, e dilettevole, sieno da esser havute, sì come s'hanno, in molto pregio da ciascuno
Un tonfo nell’acqua. Dalla scalinata della piazza del mercato improvvisamente si riversa un ammasso di arance, pagine volanti e libri impolverati: il signor Costo è di nuovo inciampato nel carretto del fruttivendolo! Mai che tolga, anche solo per un attimo, lo sguardo dal libro che sta leggendo: sempre con gli occhi concentrati, dietro quei fondi di bottiglia che usa per vedere meglio, chino su qualche tomo o pergamena ritrovata negli archivi in cui lavora. Il passo affrettato, un po’ traballino, non ha neanche fatto tempo a voltare pagina che è rotolato giù insieme ai mandarini, che sciocco! Uno storico, un intellettuale, eppure pare così poco abituato a stare con gli altri… non che abbia problemi ad attaccar bottone, se gli si fa qualche domanda sui suoi studi: capace che ti tiene per ore, e parla parla parla… di solito per chiudergli la bocca bisogna o scappare o offrirgli da bere. Nonostante sia arrivato qui da noi con gli spagnoli, direttamente da Napoli, in realtà è un napoletano figlio di napoletani: certo la lealtà alla corona e robe varie, ma possibile che sia qui solo per redigere il rapporto di missione e fare da osservatore per il Viceré?
A sentire i più vecchi, c'è sempre stata una guarnigione spagnola in zona. Certo capire dove stava il confine di volta in volta era un'impresa, ma da che finirono le guerre è rimasto piuttosto stabile e gli spagnoli sono diventati anche di meno. Questi in particolare ci sono da circa tre anni, almeno il loro capitano, gli altri vanno e vengono, si sa. C'è poco da lamentarsi, è normale che in una zona di confine e sotto un governo straniero ci siano dei soldati di stanza e che anche loro siano stranieri. Ma, diciamolo pure, questi spaniardi qui sono tutto sommato brava gente: si fanno vedere di quando in quando, il capitano Escrivà passa ogni tanto in paese a farsi due chiacchiere col sindaco o con qualcuno giù all'osteria, ma per lo più si fanno gli affaracci loro. Alcuni di loro sembrano quasi usciti da storie di avventure e cavalieri con le loro spade, mantelli e nobili portamenti. Addirittura sembra che durante il terremoto abbiano aiutato come potevano. Inoltre si vocifera che vogliano fare maritare il Duca di Civita con una delle loro nobildame, una di quelle di classe. E se non è carità cristiana questa...