Titolo: La Nobildonna
Genere:
Motto: Por eso juzgo y discierno, por cosa cierta y notoria, que tiene el amor su gloria a las puertas del infierno (ecco perché giudico e discerno, come cosa certa e famigerata, che l'amore ha la sua gloria alle porte dell'inferno)
Parole chiave: Romanticismo
Tutti sanno che quando nasci de Lara significa una cosa sola: la tua vita è destinata ad essere unica, rilevante, costellata di eventi importanti, abiti sfarzosi e persone notevoli. Certo, c'è il rovescio della medaglia, e anche quello lo ben sa chiunque: nessuna scelta nella tua vita potrà mai essere guidata dai tuoi sentimenti, ma solo da attento calcolo politico. Si dice però che Maria Ines questo limite non l'abbia mai digerito ed è cosa ben nota che più d'una volta si sia fatta pescare fuori dal palazzo mentre girava in abiti poveri per scoprire quella che è la vita vera della gente comune. Ovviamente più d'uno ricorda d'averla sentita piangere nelle sue stanze la notte dopo l'annuncio del suo fidanzamento con il Duca Onofrio Pandolfi. Ora pare sia tornata in sé, sembra che il sangue nobile che scorre nelle sue vene abbia avuto il sopravvento... e indossati gli abiti migliori, s'è recata fino al confine, fino a Civita, per incontrare il suo promesso sposo. Certo è che non tutti sono convinti che sotto a quei rinfrescati abiti preziosi, il suo animo non sia rimasto indomito.
A sentire i più vecchi, c'è sempre stata una guarnigione spagnola in zona. Certo capire dove stava il confine di volta in volta era un'impresa, ma da che finirono le guerre è rimasto piuttosto stabile e gli spagnoli sono diventati anche di meno. Questi in particolare ci sono da circa tre anni, almeno il loro capitano, gli altri vanno e vengono, si sa. C'è poco da lamentarsi, è normale che in una zona di confine e sotto un governo straniero ci siano dei soldati di stanza e che anche loro siano stranieri. Ma, diciamolo pure, questi spaniardi qui sono tutto sommato brava gente: si fanno vedere di quando in quando, il capitano Escrivà passa ogni tanto in paese a farsi due chiacchiere col sindaco o con qualcuno giù all'osteria, ma per lo più si fanno gli affaracci loro. Alcuni di loro sembrano quasi usciti da storie di avventure e cavalieri con le loro spade, mantelli e nobili portamenti. Addirittura sembra che durante il terremoto abbiano aiutato come potevano. Inoltre si vocifera che vogliano fare maritare il Duca di Civita con una delle loro nobildame, una di quelle di classe. E se non è carità cristiana questa...