Chiamavano Mari'ntonia cuore di madre, giovane lupa. Questo era prima, poi il suo amore le fu strappato via con violenza e, sola, si trovò con tre creature, tre cuori di madre, tre denti di lupa. E madre sola ci può far poco, che se i figli tornano una volta con un pollo, una volta con un tozzo di pane, non gli chiedi dove l'hanno preso. Gli tiri un buffetto e gli dici "hai fatte bene!". Con gli anni il pollo può diventare gioiellame e il tozzo un borsello di ducati e, allo stesso modo, cuore di madre diventa orgoglio. Che se i ricchi ci derubano e ci tolgono chi ci è caro, dobbiamo pensare a noi stessi e difenderci da soli.
Cuore di madre, fauci di lupa, dicono sia ormai avanti con gli anni e che tra quelle rughe i suoi figli siano cresciuti in numero. Non figli del ventre, ma della vita. E lei ogni notte li conta uno a uno prima di addormentarsi: Marco, Michelina, Luca, Lazzara, Pacchiarotto... anche gli altri, quelli perduti, quelli che nessuno nomina mai. E provasse qualcuno a toccarli, nessuna preghiera potrà allora proteggerli dalle maledizioni di Mari'ntonia.
La compagnia di briganti più famosa di sempre. Dicono che questo Marco Sciarra rubi ai ricchi per dare ai poveri. Che sia vero o meno, certo sembra essere amato dal popolino e hai voglia il Papa o il Re a mettere taglie sulla sua testa, nessuno sembra essere intenzionato a venderlo. Ovunque passi la sua compagine fioriscono storie e racconti di quelli che ti intrattengono un'intera serata in osteria. E anche se sappiamo bene tutti di quanto qui la gente parlando di uno spillo te lo descrive come una spada, la verità, da qualche parte là in mezzo, dovrà pur esserci.