Marisol, con sguardo severo, ti scruta con le mani poggiate ai fianchi. Donna alacre e discreta, si dice che sappia tenere il punto, soprattutto quando si tratta di difendere la propria signora, Dama Maria Ines: si pianta davanti a chiunque provi ad importunarla, magari in momenti poco opportuni, e non lascia passare nessuno. E se qualcuno approccia Marisol, magari per entrare nelle sue grazie, lei rifiuta decisa, dicendo che il suo uomo non lo permetterebbe, anche se nessuno mai l'ha vista accompagnata ad uomo alcuno. Anzi, accade sovente che, se qualcuno le dice zitella, lei risponde di aver la fila di amanti, ma li rifiuta tutti aspettando quello giusto.
Sicuramente devota, la si può trovare tutti i giorni a prender messa con Padre Salazar o in confessione dallo stesso. Ma se è marito che cerca, certo non è in questo modo che lo troverà.
A sentire i più vecchi, c'è sempre stata una guarnigione spagnola in zona. Certo capire dove stava il confine di volta in volta era un'impresa, ma da che finirono le guerre è rimasto piuttosto stabile e gli spagnoli sono diventati anche di meno. Questi in particolare ci sono da circa tre anni, almeno il loro capitano, gli altri vanno e vengono, si sa. C'è poco da lamentarsi, è normale che in una zona di confine e sotto un governo straniero ci siano dei soldati di stanza e che anche loro siano stranieri. Ma, diciamolo pure, questi spaniardi qui sono tutto sommato brava gente: si fanno vedere di quando in quando, il capitano Escrivà passa ogni tanto in paese a farsi due chiacchiere col sindaco o con qualcuno giù all'osteria, ma per lo più si fanno gli affaracci loro. Alcuni di loro sembrano quasi usciti da storie di avventure e cavalieri con le loro spade, mantelli e nobili portamenti. Addirittura sembra che durante il terremoto abbiano aiutato come potevano. Inoltre si vocifera che vogliano fare maritare il Duca di Civita con una delle loro nobildame, una di quelle di classe. E se non è carità cristiana questa...