Titolo: La Promessa Sposa
Genere:
Motto: La case senza la femmene è cumma je cuorpe senza l’aneme (la casa senza la donna è come il corpo senza l’anima)
Parole chiave: Romanticismo
Ma quanto è bella la sposa, che mette proprio gioia a guardarla. Povera Porzia, quante ne ha passate negli ultimi tempi, col terremoto che si è portata via tutta la sua famiglia. Quasi si portava via pure lei, povera anima, ma il Signore l’ha protetta e l’hanno ritrovata sotto le macerie che non si era fatta niente, neanche un graffio. È stato proprio il suo Bartolo a trovarla, a portarla di nuovo alla luce. E come in una storia di quelle belle, i due si sono innamorati e presto si sposeranno. Che fortunata è Porzia, la storia di lei e del suo Bartolo è così bella che tutti a Civita e al Borghetto si sono messi ad aiutare per farle avere un bel matrimonio, come avrebbe voluto la buon’anima della sua mamma. Pure la signora Elvira si è fatta intenerire il cuore e si prende cura di Porzia neanche fossero parenti. Certo qualcuna delle comari di Civita dice che Porzia poteva fare meglio, che ha fatto male ad accettare così in fretta la proposta di Bartolo. E qualcuna delle comari del Borghetto dice che è risaputo che Porzia ha sempre avuto troppi grilli per la testa e Bartolo certo non ci sta facendo un affare. Ma si sa, le comari hanno sempre qualcosa da ridire.
Civita è sempre stata l'invidia di tutti i paesi del circondario. Sotto la guida della nobile famiglia dei Duchi Pandolfi, con la protezione dell'Abbazia di Farfa e del sommo Pontefice, il paese è sempre stato prospero. Da lontano arrivavano viandanti per visitare le sacre ossa conservate nella piccola chiesa, e spesso nobili e uomini di sapere, in viaggio verso Roma, si fermavano nella piccola ma accogliente corte dei duchi. Forse il Duca Onofrio Pandolfi non è esattamente all'altezza di suo padre, il Duca Oreste, che la sua anima riposi in pace nella gloria di Dio. Ma i Civitesi gli vogliono bene, e non hanno mai creduto alle voci maligne che ne parlano male. Insomma Civita è sempre stata l'invidia di tutti, e sarà mai che questa disgrazia del terremoto sia stata causata anche dalla cattiveria degli invidiosi? Niente c'è rimasto del povero paese, tutto raso al suolo, che pure la croce della chiesa è caduta. E invece Borghetto, così vicino, è rimasto quasi tutto in piedi. Certo i Borghettari sono stati magnanimi e hanno accolto i Civitesi. Vedremo come va. I Civitesi sono gente forte e orgogliosa, non si faranno ingannare da nessuno e ritireranno su il loro paese più bello di prima.