Un vecchio ronzino magro schiocca gli zoccoli sul selciato, un ferro mancante rende il suono sincopato. un uomo, con vecchi armamenti, occhio vispo e schiena dritta procede in groppa. È Goffredo, cavaliere del lago di Posta Fibreno. Mai titolo fu più azzeccato, un feudo inesistenete per un titolo campato in aria, ma per lui nobiltà di sangue non vuol dire coraggio e onore non vuol dire giustizia. Insensibile al denaro, estremamente loquace, infervorato nello sproloquio sull'onore prima di tutto. Si racconta che mai si battè per tornaconto, né per danaro, ma solo per difender onore e cause nobili, che i più definiscono perse. Per lui le sfide non possono che seguir le regole del galateo cavalleresco. Dopo uno scontro non sarebbe strano sentirlo pronunciare parole del tipo: "il vile marrano gettò sabbie nei nostri oculi, ma la vittoria è stata inesorabile anche da ciechi". Dice di essere il discendente di un Crociato che tra i primi assaltò le mura di Gerusalemme, ma a guardarlo, così coperto di stracci e vecchi armamenti, certo non si direbbe.
Civita è sempre stata l'invidia di tutti i paesi del circondario. Sotto la guida della nobile famiglia dei Duchi Pandolfi, con la protezione dell'Abbazia di Farfa e del sommo Pontefice, il paese è sempre stato prospero. Da lontano arrivavano viandanti per visitare le sacre ossa conservate nella piccola chiesa, e spesso nobili e uomini di sapere, in viaggio verso Roma, si fermavano nella piccola ma accogliente corte dei duchi. Forse il Duca Onofrio Pandolfi non è esattamente all'altezza di suo padre, il Duca Oreste, che la sua anima riposi in pace nella gloria di Dio. Ma i Civitesi gli vogliono bene, e non hanno mai creduto alle voci maligne che ne parlano male. Insomma Civita è sempre stata l'invidia di tutti, e sarà mai che questa disgrazia del terremoto sia stata causata anche dalla cattiveria degli invidiosi? Niente c'è rimasto del povero paese, tutto raso al suolo, che pure la croce della chiesa è caduta. E invece Borghetto, così vicino, è rimasto quasi tutto in piedi. Certo i Borghettari sono stati magnanimi e hanno accolto i Civitesi. Vedremo come va. I Civitesi sono gente forte e orgogliosa, non si faranno ingannare da nessuno e ritireranno su il loro paese più bello di prima.