Salvatore è il fratello di Costanza e Gerardo. Come tutta la famiglia, anche lui lavora alla taverna di Borghetto, svolgendo il compito di tuttofare e di aggiustacose. Salvatore è una brava persona, questo si dice. Uno amato da chiunque al paese. Che i suoi metodi sono bonari e sempre sorride, pure quando la sorella e la cognata gli strillano contro per qualche guaio che ha combinato. Tutti ci vogliono bene a Salvatore. Forse per questo, il fatto che una volta lo abbiano visto litigare furiosamente con quel taccagno di Prospero, è subito diventato un fatto noto a chiunque. Ma a quanto pare nessuno sa perché litigarono né lui, se interrogato direttamente, dice che ci sia mai stato un problema col frantoiano. D'altronde, se conosci Salvatore, sai che lui è così. La vita è troppo bella per farsi fregare dai problemi. E se anche stai arrabbiato e ce l'hai su con tutti, Salvatore ti fa un sorriso, pacato, sereno, e già il mondo sembra un posto migliore.
Il Borghetto è sempre stato l'invidia di tutti i paesi del circondario, che ci vengono da lontano a comprare l'olio di Prospero e la farina del padre di Bartolo. E Boccamazzi è sempre stato un sindaco onesto, che è cosa rara. Uno che raccoglie le tasse secondo giustizia e non secondo chi gli promette favori. Pure gli spagnoli sono contenti di stare di stanza da queste parti. Certo, a volte c'è qualche screzio, sempre stranieri sono, ma alla fine sono pure buoni cristiani e loro vogliono solo tirare a campare e mantenere le cose in ordine. Insomma il Borghetto è sempre stato l'orgoglio di chi ci vive, e 'sta disgrazia del terremoto proprio non ci voleva. Chi mai avrà offeso il Signore per fargli mandare questa sciagura? Ma i Borghettari non si fanno scoraggiare, si rimboccano le maniche e ricostruiscono. Brave persone che sono, hanno anche accolto i Civitesi, che invece stanno sempre a lamentarsi, come se i guai li avessero solo loro.