Capitano Luis Escrivà
Giocatore: Il Bardo
Las tristezas no se hiciercon para las bestias, sino para los hombres; pero si los hombres las sienten demasiado, se sienten bestias (le tristezze non furon fatte per le bestie, bensì per gli uomini; ma se gli uomini ne soffrono troppo, diventano bestie)
Sguardo duro e modi cortesi sono le prime cose che noterebbe chiunque lo incontri per la prima volta. Se chiedete ai suoi sottoposti, vi diranno che è un capitano severo, ma giusto, uno che sa come si conducono gli affari a questo mondo.
Quando giunse al Borghetto per la prima volta, tre anni orsono, i vecchi lo dissero subito che, pur essendo straniero, doveva essere una gran brava persona, che in qualche modo bisognava sentirsi fortunati che ci avessero assegnato lui. Perché a loro, che ne avevano patite, fu chiaro appena lo videro: il Capitano Escrivà era uno che aveva subìto la guerra, che capiva il dolore e che aveva visto in faccia la morte, ma anche che, nonostante ciò, ancora amava la vita. E ci vuole insomma un certo carattere, una certa nobiltà d’animo per non farsi corrompere dalla brutalità della violenza.
Tre anni sono passati e mai una volta ci fece maledire la corona per avercelo mandato. Certo se ci sono disordini mostra il pugno di ferro, sarebbe anche il suo lavoro d’altronde, quello per cui viene pagato, e ci guarda dall’alto in basso come fosse migliore di noi, ma non più di quanto facciano il Duca o i Boccamazzi alla fine. In genere però, se lo si prende per il verso giusto sembra proprio uno a posto… uno di quelli a cui affideresti la tua vita senza pensarci due volte.