Titolo: Il Re della Campagna
Keywords: Fatica, Romanticismo
Motto: <p><em>Tre so' je putente: il Papa, il Re i chi 'n té niente</em> (tre sono i potenti: il Papa, il Re e chi non ha niente)</p>
Presentazione
Marcus Sciarra, flagellum Dei, et commissarius missus a Deo contra usurarios et detinentes pecunias otiosas.
Certo non ha bisogno di presentazioni. Dicono il padre fosse un umile pastore, ucciso malamente per capriccio di un qualche nobile. Da allora Marco e la sua famiglia si fecero briganti, ingrossarono le fila della loro banda e il suo nome è divenuto famigerato dalle campagne romane fino al tavoliere pugliese. Oramai, con tutti gli Avvisi diramati recanti la sua faccia disegnata sopra, va a finire che ci sono in giro più ritratti dello Sciarra che del Papa stesso. Che un tempo era uno come noialtri, ma adesso sicuro è un gran signore, uno di quelli che ti levi tanto di cappello. Però bada bene, un signore magnanimo e generoso, che distribuisce le sue ruberie a chi ne abbisogna. Perché, a differenza degli altri, quelli nati ricchi, lo Sciarra conosce il faticare e sa che fortuna e virtù non vanno confuse. Perciò il popolo lo saluta e se la ride ogni volta che un nuovo Avviso esce promettendo ducati per la sua testa.
Tenetevi pure i vostri Papi e Vicerè. Noi, brava gente del popolo, siamo ben felici di rendere onore all’unico e solo Re della Campagna.
La compagnia di briganti più famosa di sempre. Dicono che questo Marco Sciarra rubi ai ricchi per dare ai poveri. Che sia vero o meno, certo sembra essere amato dal popolino e hai voglia il Papa o il Re a mettere taglie sulla sua testa, nessuno sembra essere intenzionato a venderlo. Ovunque passi la sua compagine fioriscono storie e racconti di quelli che ti intrattengono un'intera serata in osteria. E anche se sappiamo bene tutti di quanto qui la gente parlando di uno spillo te lo descrive come una spada, la verità, da qualche parte là in mezzo, dovrà pur esserci.