"La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra."
Fumo Rosso colpisce con il coltello e colpisce con il suo tomahawk. I Pawnee giacciono tutti a terra e la piccola mandria di cavalli che conducevano è oramai nelle loro mani. La storia di quello scontro verrà narrata per anni nelle notti attorno al fuoco. E' in quell'istante che vede Piccolo Falco a terra, in una pozza di sangue.
Si sveglia urlando dall'incubo ricorrente, artigliando l'acchiappasogni che tiene al collo. Piccolo Falco era morto per colpa sua, non gli aveva guardato le spalle come avrebbe dovuto. Quel disonore l'ha costretto all'esilio, umiliandosi spalando merda di cavallo nelle stalle della città di Denver per guadagnare pochi cents.
Ma ora non più. Ora sa cosa deve fare. Gli serve una battaglia, ancora una per trovare una morte gloriosa e ripagare quella del suo amico. "Una vita per una vita", sussurra, mentre scivola di nuovo nel sonno.
PAROLA CHIAVE: Drama, Sotterfugio
“Se il Grande Spirito avesse voluto che noi vivessimo sempre nello stesso posto, avrebbe lasciato fermo il mondo”.
Le ragioni che spingono alla vita nomade possono essere diverse: per seguire i branchi di bisonti, perché non hanno mai accettato la convivenza coi bianchi come fanno gli indomiti e battaglieri Guerrieri Cane, o perché sono costretti a farlo: quale che sia la loro motivazione personale, questo gruppo di Cheyenne viaggia col resto della tribù ma vi sono degli attriti sostanziali e questa convivenza sta diventando difficile. Con loro vi sono alcuni membri della tribù Nootka, in cammino dalla lontana isola di Vancouver, unitisi ai Cheyenne da alcuni mesi per conoscere e osservare l’uomo bianco e provare a capirlo.