Chi l’avrebbe mai detto che una Chiossa potesse riuscire a camminare a testa alta in mezzo a sì tanti saccenti e dotti? Nonché essere la compagna di una delle persone più in vista e rispettate della città, Isidoro il medico di Monsanto, un ruolo che pochi potrebbero sostenere senza abbassare lo sguardo?
Eppure Carlotta, una sempliciotta di buon cuore, non ha proprio nulla da invidiare ad alcuno.
Ha conquistato il rispetto e l'amore della sua numerosa famiglia con sudore e fatica, senza mai risparmiarsi. Orgogliosa e innamorata, non manca mai di sorridere alla vita, anche quando non viene ricambiata.
Chi ha conosciuto la miseria, non la scorda così facilmente e Carlotta pare proprio avere la memoria di un elefante.
Se uno Iovine è presente in un conciliabolo, nato per diletto o per qualcosa di più serio, state pur certi che quel cittadino di Monsanto avrà qualcosa da dire su qualsiasi tema verrà toccato. A torto o a ragione, non parlerà per partito preso, ma perché avrà di sicuro letto qualcosa sull’argomento.
Se per molti il denaro è la virtù più alta, per la famiglia Iovine non c’è nulla che possa pareggiare il valore della conoscenza. Lo studio e la cultura sono il sangue di cui si nutrono le loro vene. Sono ben allenati alla curiosità e al ragionare su quello che apprendono. C’è chi in passato ha insultato un giovane Iovine, paragonandolo ad una capra belante per la sua favella continua e saccente. Oggi quel giovane è il medico di Monsanto a cui tutti si rivolgono per chiedere consiglio. Le febbri avrebbero portato via molti concittadini se non ci fosse stato il pronto intervento di questa famiglia.
Forse sono fra i pochi che vedono le cose da altri punti di vista: ad esempio per tutti i bravi credenti di Monsanto il vino è espressione di santità, per loro invece è un elisir di chiarezza. Prima di ogni decisione infatti non mancano mai di berne un sorso, affinché le nebbie del dubbio si diradino.
Del resto non è forse questo il senso della frase ‘in vino veritas’?