Se qualche monsantese dovesse descrivere la quotidianità di Imma direbbe ch'ella appare costantemente in preda ad uno stato d'animo tormentato. Alcuni credono che i timori e i sospetti di perdere suo marito Ivo per opera di altri non la facciano dormire la notte.
Donna ligia al dovere, ma sempre pronta a dare adito a pettegolezzi o a millantare le sue virtù di brava religiosa.
Ama comandare suo marito e nel contempo lamentarsene, sottolineando in continuazione ogni sua carenza.
Più volte Imma è stata vista in preda all’ira per uno sguardo o una parola di troppo del suo consorte nei confronti del gentil sesso. In paese si spettegola spesso dei due, soprattutto ora che il loro unico figlio è partito per La Capitale e Imma ha più tempo a disposizione da dedicare al suo marituccio.
Se uno Iovine è presente in un conciliabolo, nato per diletto o per qualcosa di più serio, state pur certi che quel cittadino di Monsanto avrà qualcosa da dire su qualsiasi tema verrà toccato. A torto o a ragione, non parlerà per partito preso, ma perché avrà di sicuro letto qualcosa sull’argomento.
Se per molti il denaro è la virtù più alta, per la famiglia Iovine non c’è nulla che possa pareggiare il valore della conoscenza. Lo studio e la cultura sono il sangue di cui si nutrono le loro vene. Sono ben allenati alla curiosità e al ragionare su quello che apprendono. C’è chi in passato ha insultato un giovane Iovine, paragonandolo ad una capra belante per la sua favella continua e saccente. Oggi quel giovane è il medico di Monsanto a cui tutti si rivolgono per chiedere consiglio. Le febbri avrebbero portato via molti concittadini se non ci fosse stato il pronto intervento di questa famiglia.
Forse sono fra i pochi che vedono le cose da altri punti di vista: ad esempio per tutti i bravi credenti di Monsanto il vino è espressione di santità, per loro invece è un elisir di chiarezza. Prima di ogni decisione infatti non mancano mai di berne un sorso, affinché le nebbie del dubbio si diradino.
Del resto non è forse questo il senso della frase ‘in vino veritas’?