Se riusciste a guardare oltre la patina dorata che la ricopre, sono certo che potreste scorgere la verità.
Mirabella, la ballerina, è una delle creature più delicate e dolci che questo villaggio abbia mai avuto la fortuna di conoscere.
Nessuno si sorprende se Marino, suo marito, è uno degli uomini più invidiati. Eppure, dietro a quell'eleganza impossibile e a quella grazia quasi eterea, che non ha certamente preso dal padre Memonio, galleggia una malinconia sottile: il destino di chi insegue la felicità e di chi persegue fino in fondo la perfezione.
Se volete un consiglio, lasciatevi scaldare da ognuno dei sorrisi di Mirabella, fatevi rapire dal modo in cui sa scegliere ogni passo, ma non badate, se potete, al vento d'inverno che attraversa il suo sguardo.
Lei ve ne sarà grata e saprà esserne felice. E voi potrete ancora vederla danzare.
Avete mai trovato ristoro all'ombra di una vite? Udito il basso fruscio delle ampie foglie che come mani amorevoli carezzano l'aria? Avete osservato come i suoi rami nodosi si avvinghino con forza a ciò che li circonda, offrendo ricchi frutti a chi conosce la sua natura? Così è la famiglia Molinari. Affonda le proprie modeste radici in un terreno avaro di ricchezze, ma grazie alla propria tenacia ha saputo trarre la linfa vitale per nutrire ognuno dei suoi membri. Come robusti rami si estendono solidi nella comunità, restando indissolubilmente legati al tronco originale, uniti dal sangue e dal nome, fortificati dall'unione famigliare.
Tra tutti i concittadini di Monsanto, i Molinari sono quelli che considerano la famiglia come un dono divino e perciò prezioso. Infatti non esiste aneddoto scritto, o tramandato verbalmente, che parli di un litigio tra di loro. Del resto si sa che i panni sporchi si lavano in casa, e forse è per questo che sono proprio loro a gestire la lavanderia del paese.
La tradizione dei Molinari prevede che ogni membro abbia in cura un ramo a cui la sua esistenza è legata. Se il ceppo piantato nella terra di famiglia si spezza o si rinsecchisce vuol dire che la malasorte sta bussando alla porta.
Ad ogni modo il ciclo della vita va rispettato: per i Molinari la morte è concime per i nuovi rami.