Essere una delle devote alla Santa, una Calante, è naturale per Annamaria, donna pia e saggia, e c'è chi dice che sia lei a rappresentare la quintessenza degli Alfieri. Altera ed inflessibile, è tanto rispettata quanto temuta. Persino da suo figlio Alberico, il sindaco di Monsanto.
Un suo giudizio sprezzante è come una mannaia sulla reputazione di un paesano, perché nessuno osa veramente contraddirla. Del resto è sua la voce più alta a recitare i salmi in Chiesa, sovrastando alta e melodiosa anche quella della Badessa, che sia la vecchia o la nuova.
Come un giudice ella si erge, sentenziando senza esitare, soppesando colpe e virtù, e c'è chi fra i Monsantesi pende dalle sue labbra, quasi fosse, attraverso di esse, la stessa voce del Signore a dispensar giustizia.
Si dice che la famiglia Alfieri sia nata ancor prima di Monsanto. Alcuni credono che addirittura un loro avo abbia posto la prima pietra del convento. Del resto, da che tutti ne hanno memoria, il paese è sempre stato quasi una loro proprietà, reggendosi non solo sulle loro spalle, ma soprattutto sulle loro tasche.
Fanno tanto vanto della loro posizione altolocata, che non hanno mai voluto mescolare il loro puro sangue con quello di altre famiglie. Chi è solito volare così in alto costringe tutti gli altri a tenere lo sguardo alzato con le bocche aperte. Le lingue così libere danno origine a molte maldicenze. Una su tutte è sulla gestione del paese. Non è certo un segreto che da tre generazioni il ruolo apicale del sindaco sia nelle mani degli Alfieri. Quel che è oscuro è come l'abbiano ottenuto e mantenuto. Per la famiglia Salestri invece parrebbe essere tutto molto chiaro.
Eppure, anche se ad un occhio poco attento possono apparire altezzosi, chi ha avuto la fortuna di entrare in casa Alfieri e di legarsi a loro, che sia per chiedere un favore o per prestare il proprio servizio, sa che la loro parola ha la stessa valenza dell'oro che custodiscono, ed è perciò preziosa. Hanno infatti il costume di sancire ogni patto, ogni promessa, ogni impegno offrendo la moneta che portano nella scarpa, a chi stringe loro la mano, segno di un vincolo che difficilmente potrà essere sciolto.
Già, gli Alfieri camminano sui soldi, perché è così che Dio ha lastricato la loro via!