Se camminando noti un cappello sul selciato, sta sicuro che appartiene a Saverio. Ogni giorno si reca al lavoro e attende che si avvicinino delle scarpe.
Difficilmente Saverio alza lo sguardo verso i clienti, sembrerebbe che tutto quel che conta siano solo le scarpe, che lui lucida fino a farle diventare come specchi, canticchiando un motivetto che ormai tutti in paese conoscono.
Si crede che sappia conversare meglio con le scarpe che con gli uomini. Ha paura di tutto Saverio, ha persino paura di guardare i clienti in viso, forse è per quello che preferisce che mettano i loro soldi nel cappello.
Sembra quasi, vista la sua poca spigliatezza, non essere il fratello minore nè di Sabino, capofamiglia della casa Salestri, nè di Sergio che di parole ha sempre piena la bocca.
Certo che se ne dicono di cattiverie! Molti si prendono gioco di lui, ma i più lo amano e lo proteggono.
Un membro della famiglia dei Salestri lo si può riconoscere dal suo dito indice pronto a redarguire chi si allontana dalla strada maestra. Anche i suoi occhi si distinguono dagli altri, perché in quello sguardo brilla fervente la fiamma della morale.
Da che si ha memoria i Salestri sono i custodi dell’etica di Monsanto, e infatti da generazioni le badesse del convento portano il loro cognome. Se per alcuni quel ruolo è visto come fonte di potere, per questa famiglia è invece un dovere a cui non può tirarsi indietro. Tutti i Salestri infatti vengono cresciuti ed educati con la consapevolezza di essere le persone giuste per guidare il paese. E per questo le cronache di Monsanto sono piene di racconti sulle controversie tra i Salestri e gli Alfieri. Tuttora una loro lite non sorprende nessuno.
Un altro tratto distintivo di questa famiglia è il drappo rosso che tutti portano legato alla cintola: un tessuto che ostentano con orgoglio. Se quel paramento mostra tanti nodi, significa che chi lo indossa ha compiuto molte buone azioni e la saggezza regna sovrana nella sua mente.
Ma solo il più saggio fra i Salestri, ossia colui o colei che ha il drappo più aggrovigliato, può decidere chi si merita un nuovo nodo.
E così tra di loro si giudicano e chiacchierano di rivalsa, di sdegno e di doveri dalle ragionevoli prospettive.
Chiacchierano e giudicano. Continuamente.