Quando qualcuno parla di Marzia spesso dice ch’ella appare a volte distaccata, seria, ma quando ride lo fa di gusto. Chissà se queste luci e ombre sono sorte in lei da quella volta in cui scomparve insieme alla sorella Milena?
Lei ha un piglio coraggioso, specie quando suo padre Martino le grida rimproveri e lei non abbassa la testa. Certo che pure la madre Cesira avrebbe potuto raddrizzarla se avesse avuto più polso! Nonostante sia una Molinari, Marzia sembra non far parte della famiglia, preferendo il duro lavoro al fiume piuttosto che servire birra in taverna. Peccato che siano ben pochi i monsantesi che conoscono l’anima profonda di Marzia, altrimenti eviterebbero di sparlare alle spalle, mentre lei si appresta china sul greto a lavare via le macchie dai panni.
Avete mai trovato ristoro all'ombra di una vite? Udito il basso fruscio delle ampie foglie che come mani amorevoli carezzano l'aria? Avete osservato come i suoi rami nodosi si avvinghino con forza a ciò che li circonda, offrendo ricchi frutti a chi conosce la sua natura? Così è la famiglia Molinari. Affonda le proprie modeste radici in un terreno avaro di ricchezze, ma grazie alla propria tenacia ha saputo trarre la linfa vitale per nutrire ognuno dei suoi membri. Come robusti rami si estendono solidi nella comunità, restando indissolubilmente legati al tronco originale, uniti dal sangue e dal nome, fortificati dall'unione famigliare.
Tra tutti i concittadini di Monsanto, i Molinari sono quelli che considerano la famiglia come un dono divino e perciò prezioso. Infatti non esiste aneddoto scritto, o tramandato verbalmente, che parli di un litigio tra di loro. Del resto si sa che i panni sporchi si lavano in casa, e forse è per questo che sono proprio loro a gestire la lavanderia del paese.
La tradizione dei Molinari prevede che ogni membro abbia in cura un ramo a cui la sua esistenza è legata. Se il ceppo piantato nella terra di famiglia si spezza o si rinsecchisce vuol dire che la malasorte sta bussando alla porta.
Ad ogni modo il ciclo della vita va rispettato: per i Molinari la morte è concime per i nuovi rami.