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Al Coordinamento del Sistema Detentivo / Studente Pacifista - Danza Macabra

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Al Coordinamento del Sistema Detentivo / Studente Pacifista - Danza Macabra

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Motto: <p><em>Possiamo davvero riporre in loro la nostra fiducia? / Loro non sono cos&igrave; diversi da noi!</em></p>

Presentazione

Al Coordinamento del Sistema Detentivo

Ministero Giustizia - Ci troviamo di fronte ad un difficile problema. Le fila del nostro esercito si assottigliano sempre di più, mentre le carceri sono più affollate che mai. Nuovi fucili a retrocarica, cannoni dalla canna rigata, bombe a mano; le armi sono sempre più avanzate e mietono sempre più vittime. La quasi totalità delle risorse del paese vengono dilapidate per le spese di guerra e mancano operai che lavorino nelle industrie o contadini che coltivino i campi. Questo genera povertà e fame, rendendo le persone disperate e aumentando il numero dei crimini. Quale migliore soluzione allora, che non far arruolare i detenuti? Possono scegliere: o la galera o il campo di battaglia. Ma possiamo davvero fidarci di loro? E di quelli che sono discendenti da immigrati di Kragenreich? Perchè non dovrebbero tradirci per tornare fra le braccia del paese d'origine? Questa idea potrebbe sia aiutare la nostra vittoria sia rivoltarcisi contro e portarci di un altro passo verso la sconfitta 

Studente Pacifista

Chiossa (di Vallechiara) - Il funzionamento del corpo umano mi ha sempre affascinato. E' una macchina perfetta in cui l'armonioso interagire di tutte le sue parti dà salute e vitalità. Non solo. E' ciò che permette alla nostra anima di muoversi ed interagire con il vasto mondo. Ci sono alcuni che credono che la nostra carne sia una prigione, che il nostro spirito sia stato intrappolato in esso dalla Divina Provvidenza per metterci alla prova, quando non per punirci. Io credo invece che esso sia un grande dono. Un regalo che io intendo preservare e curare. Per questo studio medicina. E temo. Provo una grande angoscia al pensiero che possa giungere anche per me la chiamata alle armi. Sarò costretto a togliere la vita invece che preservarla. Volessero i Santi che questo tormento possa essermi risparmiato! Per non pensare a questa spada di Damocle che pende sopra il mio capo, ho chiesto al medico del paese di poter dare una mano nella sua clinica. Forse, posso fare un po' di bene prima di essere costretto a diventare un assassino… perchè loro sono nostri fratelli, e hanno diritto alla vita tanto quanto noi: non sta a me togliergliela.

Ministero Giustizia

Il Ministero della Giustizia si erge inflessibile, come baluardo di equità e di legge in un regno segnato dalla guerra. Mentre le armi decidono il destino delle nazioni sul campo di battaglia, è nelle aule del potere che ci si confronta, per l'anima e l'identità di Ausonia. 

Con l'offensiva di Primavera alle porte, la Giustizia, in tutta la sua autorità, è chiamata ad affrontare dilemmi cruciali. Tra questi, spicca la questione delicata e divisiva di come trattare i cittadini che condividono l'etnia con il nemico. In un tempo in cui la diffidenza e il sospetto si insinuano tra le pieghe della società, trovare un equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti umani si rivela un compito arduo e carico di conseguenze. 

Ogni decisione, ogni provvedimento, ogni sentenza sarà valutata non solo dagli occhi dei cittadini, ma dalla storia stessa. Questo è il tempo delle scelte coraggiose, delle risoluzioni che definiranno il carattere di un intero popolo. Un percorso giuridico in bilico tra l'essere giusto e l'essere necessario, tra proteggere il regno e preservare i suoi valori fondamentali. 

Rammentando che: "La giustizia, senza la forza, sarebbe una parola priva di significato"

Chiossa (di Vallechiara)

Vuoi sapere dei Chiossa di Vallechiara ? Beh allora dovrai pagarmi un altro bicchiere di rosso. Sì perché mi serve coraggio per raccontarti ciò che vuoi sentire. 
L ho visto sai? Il figlio più grande. E’ arrivato ciondolando. La divisa logora, con chiazze vermiglio scuro e stivali incrostati di fango. Aveva intorno un’aura di gelo nero. Quando è arrivato a casa, si è disteso sul letto, senza nemmeno spogliarsi
Qualche giorno fa è tornato il cugino. Un colpo di cannone gli ha maciullato le carni. I medici, siano ringraziati i Santi, sono riusciti a ricucirlo, ma non tornerà mai quello di prima. I suoi nervi, le sue ossa e le sue carni, sono tenute insieme con lo sputo. La notte grida.
E si… servirebbero medici e medicine per entrambi. Ma la Guerra ha preteso il suo prezzo e i dottori e i medicamenti non bastano per tutti. Il Ministero della Sanità ha sancito che vi siano casi più difficili, cittadini più meritevoli, dei due sventurati Chiossa. 
E così, quella povera famiglia, che campa sulle braccia dei propri membri, si ritrova con due bocche in più da sfamare, incapaci di lavorare e che rischiano di far affogare tutti. 
Come se non bastasse, è arrivata un’altra cartolina precetto. Presto un altro maschio adulto dovrà andare al fronte. Come sopravviverà chi resterà a casa? Come potranno mettere insieme il pranzo con la cena? …. Come? Come faccio a saperlo? Perché su quella cartolina c’è il mio nome. Passami altro vino.


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