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Responsabile Impianti Ospedalieri Nazionali / L'Altruista del Forno - Danza Macabra

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Responsabile Impianti Ospedalieri Nazionali / L'Altruista del Forno - Danza Macabra

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Motto: <p><em>Mai indietreggiare dalle proprie posizioni, si rischia di rimanere senza nulla. / Bisogna essere disponibili a mettersi in discussione&hellip; ed essere disponibili.</em></p>

Presentazione

Responsabile Impianti Ospedalieri Nazionali

Ministero Sanità - Quando ero ragazzo il figlio di uno dei nostri fattori divenne il mio migliore amico. I miei genitori non erano così contenti, ma mi volevano bene ed ero un bambino viziato. Poi ci fu quell'epidemia. Io venni curato dai migliori dottori, con le migliori medicine e me la cavai. Ma non il mio compagno di giochi. Niente luminari della scienza o farmaci costosi per lui. Fu così che dal giorno della sua morte ho sempre desiderato lavorare al Ministero della Sanità. Per assicurare a tutti di poter essere adeguatamente curati. Ma la Guerra si sta prendendo tutto. Medici e medicinali vengono spediti al fronte, il denaro per nuove sale operatorie viene speso in armi, in molte strutture mancano letti e lenzuola. Di questo passo sarò costretto a far chiudere molti ospedali. Devo trovare un modo affinché questo non succeda. Eppure la coperta è corta. Se ottengo fondi per i nosocomi civili, ce ne saranno meno per curare i feriti sul campo di battaglia. Oh Benedetti Santi, che fare dunque? Che fare?

L'Altruista del Forno

Chiossa (di Vallechiara) - "Non di solo pane vive l'uomo, ma senza pane non si può vivere" così insegna il Cantico delle Buone Azioni. L'anima agisce attraverso il corpo e se questo è consumato dalla fame, come può essa esprimere bontà? Forse parlo così per via del mio mestiere, poiché sono un fornaio. Ma durante questa Guerra ho visto persone azzuffarsi per una patata, altri abbassarsi al più umiliante servilismo per una pagnotta e genitori vendere i propri figli per una scodella di zuppa. Per questo dò parte dei miei guadagni ai più poveri e ho donato molte delle scorte di cibo di noi Chiossa a chi ne aveva più bisogno. Il tutto all'insaputa della mia famiglia. Non so come potrebbero reagire se lo venissero a sapere. E no, non ho mai chiesto niente in cambio. "Le buone azioni vengono sempre ripagate" così recita un altro passo della sacra scrittura. Ed io spero tanto che sia vero. Perché molto presto potrei essere io ad averne bisogno. Sarà vero ciò che dice il Santo? Una parte di me non vede l'ora di scoprirlo. 

Chiossa (di Vallechiara)

Vuoi sapere dei Chiossa di Vallechiara ? Beh allora dovrai pagarmi un altro bicchiere di rosso. Sì perché mi serve coraggio per raccontarti ciò che vuoi sentire. 
L ho visto sai? Il figlio più grande. E’ arrivato ciondolando. La divisa logora, con chiazze vermiglio scuro e stivali incrostati di fango. Aveva intorno un’aura di gelo nero. Quando è arrivato a casa, si è disteso sul letto, senza nemmeno spogliarsi
Qualche giorno fa è tornato il cugino. Un colpo di cannone gli ha maciullato le carni. I medici, siano ringraziati i Santi, sono riusciti a ricucirlo, ma non tornerà mai quello di prima. I suoi nervi, le sue ossa e le sue carni, sono tenute insieme con lo sputo. La notte grida.
E si… servirebbero medici e medicine per entrambi. Ma la Guerra ha preteso il suo prezzo e i dottori e i medicamenti non bastano per tutti. Il Ministero della Sanità ha sancito che vi siano casi più difficili, cittadini più meritevoli, dei due sventurati Chiossa. 
E così, quella povera famiglia, che campa sulle braccia dei propri membri, si ritrova con due bocche in più da sfamare, incapaci di lavorare e che rischiano di far affogare tutti. 
Come se non bastasse, è arrivata un’altra cartolina precetto. Presto un altro maschio adulto dovrà andare al fronte. Come sopravviverà chi resterà a casa? Come potranno mettere insieme il pranzo con la cena? …. Come? Come faccio a saperlo? Perché su quella cartolina c’è il mio nome. Passami altro vino.

Ministero Sanità

"Ogni vita salvata è una vittoria contro il nemico, ogni ferito guarito è un eroe che torna a combattere per la nostra libertà." 

In un tempo di conflitto incessante, dove la guerra scava profonde ferite non solo nei corpi ma anche nell'anima della nazione, il Ministero della Sanità si trova davanti a decisioni di gravità inaudita. Gli ospedali di Ausonia, sovraccarichi e spinti oltre i limiti della loro capacità, sono teatro di una battaglia silenziosa e disperata, dove il prezzo della sopravvivenza si misura in scelte dolorose e rinunce strazianti. 

Di fronte alla tragica realtà di risorse limitate e bisogni smisurati, il Ministero sarà costretto a compiere scelte che nessun uomo di buon cuore vorrebbe affrontare. Non tutti potranno ricevere le cure necessarie, qualcuno dovrà essere lasciato alle spalle. E' la crudele logica della guerra che pone un fardello insostenibile sulle spalle di medici e infermieri, chiamati a giocare il ruolo di arbitri della vita e della morte. 


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