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Genitore di chi siede al Trono Reale / L'Egoista della Macelleria - Danza Macabra

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Genitore di chi siede al Trono Reale / L'Egoista della Macelleria - Danza Macabra

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Motto: <p><em>Sacrificarsi per il bene maggiore, sempre. / Io vengo prima di tutti.</em></p>

Presentazione

Genitore di chi siede al Trono Reale

Ministero Propaganda - Pezzo dopo pezzo, sacrifico parti di me. Giorno dopo giorno, tutto ciò che faccio è per il bene di Ausonia. Non importa quanti favori dovrò promettere, quante carte false dovrò fare. Questa nazione è tutto ciò che conta. Il popolo guarda a noi della famiglia reale con occhi pieni di speranza, e sta a noi rispettare le sue aspettative. Non lascerò che qualche mela marcia rovini l'intero regno: ogni anima sotto il nostro imperio necessita un attento deliberare riguardo alla sicurezza del suo futuro, e chi se ne infischia non è degno di essere alla guida del paese. Non mi interessa cosa dovrò sacrificare affinché tutto funzioni. In queste infide stanze del potere, in cui si decide il destino del paese, l'unica cosa che conta è che tutto segua la mia visione illuminata.

L'Egoista della Macelleria

De Angeli - A quanto dicono, ho sempre avuto difficoltà a “condividere”: fin da piccoli, con i miei cugini, discutevamo sempre, a volte fino alle lacrime, su come spartirci il dolce; o su chi si meritava più monete tra quelle che ci allungava nonna dopo averla aiutata nelle faccende. Non ho mai capito perché si lamentassero così tanto quando prendevo la fetta più grande: ero quello più educato, l'angioletto modello, era ovvio che spettasse a me. Ed era anche ovvio come fossi io il nipote che aveva aiutato di più nelle pulizie, quindi più meritevole della parte più consistente della torta. E anche se passano gli anni, la loro attitudine nei miei confronti non è cambiata: viziati, pensano che io gli debba qualcosa, nonostante non abbiano mai una parola gentile da dedicarmi. Presto o tardi, però, si pentiranno delle loro azioni. Non starò qui a farmi mancare di rispetto per sempre. Un giorno di questi…

Ministero Propaganda

In un'epoca in cui la fiamma del patriottismo rischia di essere soffocata dal vento gelido della guerra protratta, il Ministero della Propaganda emerge con voce indefettibile, a rianimare lo spirito di una nazione affaticata. 

Con l'avanzare dell'offensiva di Primavera, il Ministero si trova di fronte a una sfida monumentale: smascherare gli oppositori che, con le loro voci disfattiste, minano dall'interno la coesione e la determinazione del popolo; e infondere determinazione nel cuore di ogni cittadino, ricordando loro la nobiltà del sacrificio e l'importanza del loro contributo, sia esso sul campo di battaglia o nel silenzioso lavoro quotidiano. 

La guerra non si combatte solo con le armi, ma anche con le parole, con le immagini, con i simboli che possono accendere il fuoco dell'ardore. Attraverso strategie comunicative incisive, campagne motivazionali e un'incessante opera di "verità" il Ministero della Propaganda dovrà contribuire ad una narrazione il cui fine ultimo dovrà essere di riscrivere la storia presente per assicurare un futuro glorioso. 

De Angeli

Mio caro amico, lungi da me essere una malalingua… ma segui il mio consiglio, non fidarti dei De Angeli! A mio parere non la raccontano giusta: tutti casa e chiesa, pii e devoti, ma sotto sotto qualcosa non torna. Sospettosi e diffidenti, sembrano sempre pensare il peggio di chiunque incontrino, quasi siano convinti che il mondo complotti contro di loro.

Non importa che si discuta di religione, politica, o sia una banale chiacchiera da bar, puoi star certo che un De Angeli si intrometterà sempre per condividere le sue opinioni non richieste: squadrandoti dall'alto verso il basso ti rammeterà delle tue lacune e mancanze, ricordandoti quanto sia migliore il suo punto di vista rispetto al tuo.

Nemmeno questo brutto periodo che stanno passando sembra aver smorzato la loro tracotanza: dopo che alcuni di loro sono stati licenziati dalla fabbrica per aver organizzato delle proteste, pare che la famiglia stia avendo qualche difficoltà a portare il cibo in tavola per tutti i membri. Che sia la verità o meno, questo non sembra impedirgli di cercare di insegnare agli altri quale sia il miglior modo per vivere.

Chi ne subisce più spesso i sermoni sono coloro i quali “scelgono di non credere nella religione giusta”: come ci si può fidare di loro se queste sono le decisioni che prendono per la loro anima? 

Dai retta a me, caro amico: davanti a loro fingiti devoto e riga dritto, e… se non vuoi sentirti i loro sguardi addosso, evita di sgarrare.


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