Il vestiario ha richiami di alberi e fiori.
Sulla schiena un paio di alucce verdi. I capelli sono tenuti in trecce scombinate dove sbucano le sue buffe orecchie . Ha naso e gote di un rosso vivo e lentiggini bianche. Grandi occhi verdi.
Parla, anche troppo e spesso inventa le parole. ESTREMAMENTE CURIOSERRIMU, riempie le persone di domande ... anche troppe.
Non è né una lui né una lei che sappia, è semplicemente "un Ricipì".
Quelli un po’ troppo seri, li chiamano da sempre: per quanto un racconto possa essere anche burlesco e paradossale, loro hanno sempre cercato da fare da sorelle e fratelli maggiori dell’intero popolo fatato. Custodiscono la memoria e il racconto di tutto quello che è importante, e anche quello che non lo è.
Avevano la fama di essere piuttosto controllanti: insomma, quelli che sapevano sempre come una storia doveva andare…
Non che siano per forza tutti rigidi e timidi, anzi non sono solo quelli che raccontano le storie, ma spesso vivono al centro di esse, spingendo con coraggio ed eroismo perché ogni storia arrivi alla sua naturale fine, godendosi pure il viaggio: ma tra le stirpi sentono sicuramente tanto il senso del dovere e della responsabilità. Da quando è accaduto il Cataclisma, sono più sulle loro; si dice che siano raccolti a scrivere a Padre Tempo.
Ogni creatura delle storie e dei racconti ha con sé legno e carta in qualche modo, ma anche penne piume ed un qualche tipo di taccuino. Fate attenzione a quel che dite in loro presenza, potrebbe venire segnato per sempre.