Nata nei domini crepuscolari della Corte Fae, Sylwen la Tessitrice indossa un drappo turchese che scivola leggero come un’onda sotto la luna, mentre la sua pelle ha la traslucenza della nebbia mattutina. Intrecciate sul suo corpo, sottili catene d’argento formano una complessa rete simile alla tela di un ragno, un’arte che non è solo ornamento, ma simbolo del suo potere. Secondo le leggende, ogni ragnatela che crea è un frammento di storia intrecciato nel tessuto dell’esistenza. Alcuni dicono che le sue catene d’argento possano legare giuramenti indissolubili o scioglierli con un sussurro.
Si dicono in giro tante storie sulla stirpe dei patti e degli inganni, e non tutte queste cose sono lusinghiere Molti narrano che la loro stirpe sia nata dalla promiscua unione di fate con diavoli o streghe, altri ancora che molte creature fatate come la fantomatica fatina dei denti ne sono fiere rappresentanti. Tutte queste storie concordano in un’unica cosa: un patto con un membro di questa stirpe e un’arma a doppio taglio.
Non bisogna però pensare che i membri della stirpe siano malvisti o attivamente malvagi. Anzi, sono considerati da tutti come creature corrette che eseguono un codice, solo che beh… solo loro ne sanno le regole precise.
Ogni creatura dei Patti e degli Inganni porta con sé una sorta di marchio(o sigillo) che può essere qualsiasi cosa: ad esempio un timbro per la ceralacca, od una penna per anteporre la propria firma in ogni nuovo contratto stipulato. Questo oggetto è unico per ciascuno e non può essere replicato in nessun modo (anche se questo non vieta di sottrarlo, se siete abbastanza coraggiosi si intende).