Arren Staket è circondato da un’aria silenziosa e malinconica, come qualcuno che ha visto la bellezza del mondo spegnersi e ora porta con sé il peso di ricostruirla. Il suo sguardo è profondo, riflesso di cieli che non brillano più, e il suo passo è lento ma costante, come chi non ha una meta certa, ma non può permettersi di fermarsi.
Indossa un abito comune, pantaloni scorretti da bretelle, un mantello e un gilet fatto di fili di cielo notturno. Dentro quel tessuto custodisce le sue stelle personali che un tempo illuminavano il cielo e portavano sogni, ora prigioniere, incapaci di splendere.
Eppure, nonostante la tristezza che lo accompagna, nei suoi occhi si accende ancora una scintilla di speranza e il suo animo non perde occasione di godersi la gioia di vivere.
Perché Arren Staket non è di certo un uomo che ha perso il cielo. È un pastore di stelle in cerca di un nuovo firmamento.
Dalle pieghe del tempo, là dove il giorno si dissolve nel crepuscolo e la notte culla il mondo nel suo abbraccio, provengono i mormorii di una stirpe fatata tanto antica quanto misteriosa: la Stirpe dei Sogni e dei Desideri. Fatati sbocciati dalle pulsioni più ardenti, dai sussurri nascosti nel cuore di tutti i viventi, questi esseri eterei non conoscono fretta né agitazione. Sono creature d’indole tranquilla e curiosa, e dall’esterno possono essere percepite come perennemente immerse in un misto di torpore e meraviglia.
La loro missione è tanto semplice quanto grandiosa: custodire, imbrigliare, e coltivare i sogni, e percepire, alimentare e realizzare i desideri. Ma attenzione, non si lasciano incantare da ogni piccolo capriccio o dall’egoismo di un cuore chiuso. No, essi rispondono solo a chi desidera con tutta l’anima, con un’ardente sincerità che illumina anche la notte più buia. Quando non sono impegnati nelle loro nobili mansioni, si dilettano a sognare ciò che nessuno ha mai sognato. Da questi viaggi verso luoghi inesplorati a volte tornano con elusive profezie, che nemmeno loro spesso sanno interpretare o spiegare. Potrebbero contenere di tutto, indizi su grandi avvenimenti od una finestra aperta su di un futuro mai avvenuto.
Eppure, nonostante la loro saggezza, hanno un che di buffo e incantevole. Possono fissare per ore una semplice goccia di rugiada, convinti che contenga l’intero segreto dell’universo. Non c’è oggetto troppo piccolo, né creatura troppo umile per non meritare il loro stupore e interesse. Per questi fatati, i desideri non sono solo scintille di speranza, ma il filo invisibile che lega insieme ogni creatura che possiede un cuore. E nel mondo dei sogni ogni cosa è possibile, persino le meraviglie che non abbiamo mai osato immaginare. Basta volerlo.