Odelia è una fata, la maggiore di tre fratelli. La prima cosa che traspare di lei è una profonda malinconia, una sorta di disagio nel vivere nel tempo attuale. Può apparire chiusa, distante, con la mente rivolta sempre a tempi lontani. Anche il suo abbigliamento sembra quasi ''polveroso'', non indossa colori accesi pur trovandosi ad una Festa gioiosa. Però, qualora si avvicinasse a qualcuno, apparirebbe estremamente dolce, dietro il suo velo nostalgico. È facile riconoscere la sua appartenenza alla Stirpe dalle innumerevoli pergamene che si porta dietro ed i libri della biblioteca, mentre con i suoi fratelli condivide lo stesso orologio da taschino (il suo è rotto, fermo in un momento passato).
Quelli un po’ troppo seri, li chiamano da sempre: per quanto un racconto possa essere anche burlesco e paradossale, loro hanno sempre cercato da fare da sorelle e fratelli maggiori dell’intero popolo fatato. Custodiscono la memoria e il racconto di tutto quello che è importante, e anche quello che non lo è.
Avevano la fama di essere piuttosto controllanti: insomma, quelli che sapevano sempre come una storia doveva andare…
Non che siano per forza tutti rigidi e timidi, anzi non sono solo quelli che raccontano le storie, ma spesso vivono al centro di esse, spingendo con coraggio ed eroismo perché ogni storia arrivi alla sua naturale fine, godendosi pure il viaggio: ma tra le stirpi sentono sicuramente tanto il senso del dovere e della responsabilità. Da quando è accaduto il Cataclisma, sono più sulle loro; si dice che siano raccolti a scrivere a Padre Tempo.
Ogni creatura delle storie e dei racconti ha con sé legno e carta in qualche modo, ma anche penne piume ed un qualche tipo di taccuino. Fate attenzione a quel che dite in loro presenza, potrebbe venire segnato per sempre.