Title: l’Ingegnoso Costruttore di Possibilità
Pronoun: lui
Public informations: PICCHIO: l’Ingegnoso Costruttore di Possibilità
Origini e Passione per la Meccanica
Picchio non è il suo vero nome, ma un soprannome che guadagnò per l’abitudine di “battere” incessantemente su rottami e pezzi di lamiera alla ricerca di componenti utili. Cresciuto nelle zone periferiche di New Vegas, imparò ben presto che, se voleva mangiare e dormire al coperto, doveva ingegnarsi. Si specializzò nella riparazione di qualsiasi apparecchiatura elettronica o meccanica — dalle radio ai piccoli generatori — vendendo poi il suo operato ai tanti mercanti e avventurieri che si affollavano nei dintorni della città del gioco d’azzardo.
In questo modo, sviluppò un grande interesse per la meccanica e un talento naturale nello scoprire come “funzionano le cose”. Era convinto che tale abilità fosse la sua via d’uscita da una vita di stenti e piccole truffe ai margini della scintillante Vegas.
Giravano voci che fosse cresciuto tra scarti e rottami di qualche vecchia officina ai margini di New Vegas, dove imparò a distinguere le componenti meccaniche come fossero parti di un linguaggio segreto. Gli bastava un colpo d’occhio per capire cosa potesse essere riparato o riciclato. Mentre i coetanei correvano dietro a piccole bande di strada, lui passava ore a studiare i meccanismi di serrature, armi improvvisate e generatori di fortuna.
Le Sere di Scommesse e l’Incontro con Procione
New Vegas esercitava su Picchio un fascino irresistibile anche per via del gioco d’azzardo. Partecipare a partite clandestine di poker divenne un secondo mestiere. Fu proprio in una di queste serate che incontrò per la prima volta Procione, un tipo carismatico e di corporatura imponente.
Seduti allo stesso tavolo, i due svilupparono un rispetto reciproco: Procione era noto per la sua capacità di leggere l’avversario e per il coraggio quasi incosciente nelle puntate, mentre Picchio sfruttava la sua furbizia e la conoscenza di piccoli trucchetti tecnici (come segnali nascosti o conteggio delle carte). Non divennero subito amici, ma si riconobbero come spiriti affini: entrambi cercavano di districarsi in un ambiente spietato, dove la fortuna poteva voltarti le spalle in un istante.
I Debiti e la Schiavitù
Purtroppo, il desiderio di facili guadagni divenne la rovina di Picchio. Accumulò debiti con persone poco raccomandabili, e il tentativo di barare sfruttando un marchingegno di sua invenzione si concluse nel peggiore dei modi: fu scoperto e picchiato a sangue. Quella sera, Procione non era presente e nessuno poté intervenire per aiutarlo.
I suoi creditori, vedendolo privo di sensi, decisero di venderlo a un gruppo di schiavisti specializzati nel traffico di manodopera qualificata. Da quel momento, la passione di Picchio per la meccanica si trasformò nella sua condanna: veniva spostato di campo in campo, costretto a riparare qualsiasi macchinario di cui avessero bisogno i suoi padroni, e sempre con catene ai polsi.
L’inferno della cava
Nel giro di poco, PICCHIO si ritrovò nella cosiddetta Zona Contaminata, dove rivide Procione e conobbe JATZIA. Le condizioni disumane della cava erano sostenute dal terrore e dalla brutalità dei guardiani, ma il giovane ingegnoso non si fece abbattere: capì che la sua abilità nel comprendere i macchinari poteva essere la chiave per sopravvivere e, forse, per ribellarsi. Aiutava gli altri schiavi a creare piccoli utensili di fortuna o a riparare i pochi oggetti personali che ancora possedevano, offrendo un briciolo di speranza in un luogo privo di umanità.
La scintilla della rivolta
Fu Procione a proporgli l’idea che cambiò tutto: sabotare il generatore principale. PICCHIO sapeva che quello avrebbe significato rischiare la vita, ma era anche un’occasione irripetibile per strappare la libertà. Armato di cacciavite, ingegno e temerarietà, riuscì a manomettere l’impianto elettrico della cava, scatenando caos e confusione.
La notte della rivolta, fu resa possibile proprio da quel suo sabotaggio. Mentre le luci si spegnevano e le sirene impazzivano, Procione guidava gli schiavi all’assalto, JATZIA smistava i segnali e i compiti per il gruppo, e PICCHIO faceva saltare i collegamenti di sicurezza. In poche ore, la brutale organizzazione di LASH andò in pezzi.
Verso Arroyo: una nuova casa
Conquistata la libertà, il gruppo di schiavi guidati da Procione, insieme a PICCHIO e JATZIA, decise di cercare un luogo dove ricominciare. Fu così che partirono verso est, superando confini pericolosi e territori infestati. Giunti ad Arroyo, trovarono un piccolo miracolo di rinascita, una comunità costruita intorno alla cooperazione e al concetto di libertà condivisa.
Role: ingegnere
Motto: <p>L'unità ci dà forza, il passato ci guida, il futuro lo costruiamo insieme.</p>
Presentazione
meccanico, progettista e tecnico tuttofare... ama il gioco d'azzardo come costruire radiocomunicatori... Affidalbile e preciso. prezzi modici.
Nel cuore della devastazione, i Settler di Arroyo incarnano la resilienza dell'umanità. Fondati sui principi della cooperazione e della memoria collettiva, questi sopravvissuti non sono solo un gruppo, ma un faro di speranza. Discendenti degli schiavi fuggiti e persone arrivatti succesivamente, i Settler portano avanti una missione cruciale: costruire un futuro radicato nel passato, ma proiettato verso la rinascita.
Vivono in armonia con la natura rigenerata, mescolando conoscenze antiche e tecnologie rudimentali. Gli artigiani lavorano con cura ogni pezzo di metallo recuperato, mentre gli anziani tramandano storie che guidano i più giovani. Ma il mondo è crudele: bande di razziatori, la minaccia delle creature e delle terre avvelenate sono sfide quotidiane. I Settler non si arrendono. Uniti, lottano per proteggere ciò che hanno costruito e per dimostrare che, anche nel Wasteland, la comunità e la speranza possono prosperare.
Se ti unisci a loro, troverai un popolo che considera la tua storia tanto importante quanto il futuro che insieme costruirete. Arroyo ti aspetta, dove ogni scelta modella non solo il presente, ma il domani di un’umanità sopravvissuta al giorno più buio.