Le aveva consegnato tre dollari, chiusi nel palmo come se bruciassero. Le aveva detto di infilarli nel corpetto e di portarli alla Mescitrice. Non potevano permettersi l’Apotecario, troppo caro, troppo distante, ma Maia, la sua apprendista, avrebbe capito. Avrebbe aiutato.
Le aveva spiegato che Maia, in fondo, era una come loro. Non era nata tra le grazie degli Dei. Era nata per resistere. La ricordava bene: sporca, con gli occhi profondi come pozzi e le ginocchia sbucciate. Quando era arrivata in città, veniva da fuori, nessuno sapeva con certezza da dove, e parlava poco. Ma ogni parola aveva dentro la polvere e la fame. Le aveva detto di essere gentile con lei. Non serviva essere coraggiosi, bastava essere buoni. Perché Maia conosceva la fame, la paura, il freddo delle stalle di notte. Conosceva i morsi della vergogna, le voci taglienti di chi le ricordava che il padre era un codardo e che la madre era morta di fame, stringendo un pugno d’aria.
Ma non era rimasta a terra. No. Penelope l’aveva raccolta, l’aveva messa sotto la sua ala come una creatura smarrita. Le aveva insegnato a leggere, a pensare, a scegliere. E Maia era fiorita, sì, ma a modo suo: non diventando gentile, ma diventando tagliente, precisa, vigile. Ora era la Mescitrice dell’Apotecario. Non sorrideva molto, ma sapeva cosa fare. E soprattutto, quando farlo.
C’era però una cosa importante da ricordare: se, arrivando, l’avesse trovata a parlare con Leoda/Leode
Leoda/Leode - La Miccia CortaFactions: La Banda O'Donnel-Ripley, O'DonnelTeaser: Quando la Miccia Corta ti passa accanto, la senti. Oh, se la senti! Impossibile non farlo.Innanzitutto te ne accorgi per le frasi totalmente sconnesse che ti dice. Prevalentemente urlate. Poi pronunci (...), avrebbe dovuto fermarsi. Aspettare. Restare nell’ombra come un sussurro. Non farsi notare. Non incrociare lo sguardo. Soprattutto il suo.
E poi le aveva chiesto, ancora una volta, se ricordava cosa dire. Che lo zio beveva tutte le sere. Che si agitava troppo. Che la sera prima aveva lasciato segni. Glieli avrebbe mostrati. I lividi parlavano chiaro.
Maia avrebbe capito. Le avrebbe dato una tisana per lo zio. Una di quelle che non si trovano sugli scaffali.
E se gli Dei avessero avuto pietà, quella tisana avrebbe funzionato.
Per sempre.
Motto: "La ruota gira, il sentiero chiama"
Xeînoi. Gli stranieri. Gli altri. Quelli che non appartengono. È così che li chiamano a Itaca. Ah, e credimi, figliolo, non c’è veleno più sottile di una parola sputata con il sorriso. Xeînoi. Sempre con quel tono, sempre con quella distanza che non si colma mai. Perché i Perez sono qui da anni, ne hanno di storie da raccontare su Itaca, ma per i suoi paesani restano sempre e solo quello: una famiglia di estranei. Xeînoi.
Che poi "famiglia" è un parolone: "Perez" non è nemmeno il vero cognome di tutti loro, considerato che non sono imparentati, ma a un certo punto hanno deciso che lo sarebbe stato. Forse per sembrare più solidi, forse per illudersi di poter essere una cosa sola agli occhi degli altri. Eppure, quando un Perez cammina per strada, le porte si chiudono, le dita si stringono sulle borse e gli sguardi si abbassano.
Pare che abbiano girato a lungo prima di raggiungere Itaca, ormai molti anni prima, ben prima della partenza di Ulisse. Si parla di quando i Fox erano i sindaci di questo posto dimenticato dagli Dèi. Ognuno con la sua storia e i propri fantasmi, perché non tutti provengono dagli stessi ambienti. Eppure, per qualche ragione a noi misteriosa, si sono tutti uniti nel vagare alla ricerca di un posto dove mettere radici: la nostra bella Itaca, piena di ulivi secolari e antiche mura di pietra che ne hanno di storie da raccontare. Un paradiso in terra, questo credevano di aver raggiunto. E invece al loro arrivo hanno trovato l'inferno ad attenderli. Non c’erano né abbracci né parole di benvenuto, solo il disprezzo freddo dei Fox e l’ombra lunga della violenza. Non li volevano qui. Non li vogliono ancora.
Eppure sono divertenti, questi Perez. Pare che nella loro famiglia, per guadagnarsi qualche tozzo di pane in più, qualcuno di loro abbia insegnato a tutti a far vaudevilles e spettacoli itineranti. Si sono adattati. Con il sorriso stampato in faccia, con la battuta pronta, con le performance di tiro, le bevande miracolate, i canti e i giochi di prestigio. Perché se non puoi farti rispettare, puoi almeno farli ridere. Di certo una festa senza di loro è molto meno divertente. Puoi vederli alla fine del loro spettacolo mentre girano con il loro sgangherato e deformato cappello in mano per raccogliere le monete dal pubblico.
Sembra che vogliano farsi accettare a tutti i costi. Alcuni sono riusciti a entrare nell’Acropoli, altri servono fedelmente i loro padroni, ma per quanti anni debba passare un Perez a Itaca, per quanti inchini debba fare, per quanti servizi debba rendere, il marchio dello straniero non sbiadisce mai. Può un uomo essere nato qui e sentirsi comunque un ospite indesiderato? Può una donna camminare per le stesse strade ogni giorno e sentire di non appartenervi mai? I Perez conoscono bene la risposta. La vivono sulla pelle.
Non voglio dire che siano cattivi, per carità, ma ricorda bene: xeînoi erano e xeînoi rimarranno, sempre.
Non ci credeva nessuno, a questa storia che Penelope sarebbe riuscita a tenere in piedi una cittadina dimenticata dagli Dèi come Itaca per così tanto tempo. Quando il buon Laerte ha tirato le cuoia - e c'ha messo un sacco a morire, sperava così tanto di veder tornare il figlio dalla guerra che a un certo punto ha fottuto le forbici alle Moire, ma sai com'è, prima o poi in una bara ci finiamo tutti e alla fine ci è finito pure lui - dicevo, quando il vecchio ha finalmente deciso di crepare, l'uomo di famiglia, Telemaco, era troppo piccolo. Quindi hanno preso sta poveraccia e le hanno detto: "Senti Penny, finché non torna tuo marito prenderai il suo posto e ti gestirai tu le beghe di Itaca". E lei? Beh, lei ha detto sì senza avere la minima idea di cosa la aspettasse. "Lo farò per Itaca e per mio marito", ripeteva la disgraziata.
Sapessi quante scommesse, al saloon: i più magnanimi le davano al massimo una settimana, poi sarebbe corsa a chiedere aiuto in lacrime, dicevano, o sarebbe impazzita o sarebbe scappata dalla città. Qualcuno la immaginava già ubriaca in mezzo alla polvere della piazza o impiccata in camera sua. E diciamocelo, probabilmente sarebbe davvero finita così se non fosse stato per il suo piccolo gruppetto di sostenitori.
Ma c'hanno visto lungo, quelli del Simposio: hanno puntato sul cavallo ferito, quello ha vinto e ora guardalo lì, il circolo felice della donna al potere, con i suoi incontri e i suoi intrighi. Dicono che vogliono scrivere - o riscrivere, nessuno l'ha capito bene - la storia di Itaca, che la vera ricchezza è il progresso e che la rivoluzione parte dagli ideali. Ma ormai lo sanno tutti, in città, che non sono solo il gruppo di strilloni che sembrano: qualcuno dice che siano loro i veri pezzi grossi, quelli che contano sul serio e prendono le decisioni.
Una volta Penelope si è ammalata e non si è vista in giro per due settimane. Due fottute settimane, capisci? Secondo me si è solo presa una pausa perché non ce la faceva più, ma insomma, sta di fatto che è sparita. Ecco, non passava ora del giorno o della notte senza che qualcuno del Simposio passasse da casa sua. Dicevano di riunirsi in privato con lei, poi tenevano discorsi all'Agorà, davano ordini qua e là, prendevano decisioni, cose così. Non potevi alzare un dito che gli stronzi erano lì a fissarti e minacciarti di fare la spia alla loro Penny. Che poi secondo me facevano tutto loro e a lei non l'hanno nemmeno vista in faccia, quelle due settimane. Pare anche che per chiedere un favore a Penelope convenga ingraziarsi qualcuno del Simposio e poi quello farà il lavoro sporco per te.
Una cosa è certa: se ti sentono parlar male di lei, quelli sono in grado di venire a cercarti a casa, prenderti per i capelli e lasciarti qualche regalino tipo, che so, un occhio nero o qualche dente in meno. Non è che sono così protettivi solo perché sanno che la poveretta, senza di loro, sarebbe stata destinata a soccombere tanto, tanto tempo fa?