Eco si muoveva nell’ombra della tenuta Fox con la precisione silenziosa di chi non aveva bisogno di comandi. Anticipava ogni necessità prima ancora che venisse formulata. L’altra sera, ad esempio, aveva sistemato una sella prima che il padrone si accorgesse della fibbia spezzata, aveva riempito il bicchiere di whiskey con la discrezione di un servo invisibile, e aveva ricondotto in stalla un cavallo lasciato a vagare chissà da chi. Quando si avvicinava l’ora del mezzodì, usciva dalla tenuta e si affrettava verso la piazza, come previsto fin dalla mattina, per sbrigare le faccende più urgenti.
Lo si vedeva passare, e subito qualcuno sussurrava, magari mentre si aggiustava il colletto o si fingeva distratto, che si chiamava Eco, e che stava sempre al suo posto. C’era chi notava quello sguardo spento e pacato, quella voce bassa, come se nulla al mondo potesse davvero scalfirlo. Lo chiamavano uno schiavo impeccabile, un uomo devoto, fatto per servire.
Ma non tutti ci credevano.
Una donna, mentre si copriva parzialmente il volto con la mano, si avvicinava all’amica con tono più basso, quasi cospiratorio. Sottovoce, diceva che quell’uomo era tornato da chissà dove e, in un batter d’occhio, si era guadagnato la fiducia sia dei Jefferson che dei Fox.
Diceva che si prodigava, si sacrificava, che pareva non avere nemmeno un desiderio personale. Ma a ben pensarci, osservava, nessuno viveva senza desideri. Nessuno si donava del tutto senza aspettarsi qualcosa in cambio.
E concludeva, con un brivido nella voce, che quando sarebbe arrivato il momento del conto, si poteva star certi: non ci sarebbe stato sconto per nessuno.
Quando impugni la pistola
fallo con il cuore e non con il braccio:
lo sguardo di tua madre sarà su di te.
Quando spari
fallo col coraggio e non con la mano:
lo sguardo di tuo padre sarà su di te.
Quando uccidi
fallo con onore e non con il piombo:
lo sguardo degli Dei sarà su di te.
- Il Salmo dell'Eroe
C'era un tempo in cui l'onore contava più della vittoria.
Itaca era un posto migliore prima dell'usurpazione dei Grant, una città piccola, ma forte e salda. Quando la Vecchia Guardia guidava questa comunità, si poteva respirare un vivere più puro.
Sai come come li chiamano quelli della Vecchia Guardia? Propilei. Come i custodi del cancello del tempio. Sai cosa ti dico? Mai nome fu più azzeccato.
Anche se scalzati dai loro seggi, seppur ridotti in povertà, loro sono ancora oggi i custodi della tradizione, quella tradizione che ha permesso alle Poleis del passato di diventare grandi.
Dicono che quando erano loro al governo, questo paese cadeva in rovina e si viveva nella povertà. Non credere a tutto quello che ti dicono: Itaca non è mai stata ricca quanto Atene o Tebe. Eppure abbiamo sempre avuto i frutti della nostra terra, pochi ma nostri.
Cos'hanno portato i Grant con la loro Acropoli? Hanno riempito la città di quei farbutti degli O'Donnel-Ripley, una scalcinata banda di mercenari stranieri, i figli di quella schiera che partì con Ulisse per la Guerra di Secessione. Per onorevole ospitalità, dicono, ma questa roba puzza solo di opportunismo bello e buono. E per cosa poi? Per vincere una guerra lontana, una guerra che ha portato via i nostri padri per non vederli più tornare?
I Propilei hanno sempre seguito la via dei nostri padri e dei loro padri prima di loro, la fede negli Dei e il nostro orgoglio ellenico. Cosa c'è di sbagliato in questo?
I Grant hanno usurpato il comando di Itaca con le subdole parole di Laerte prima e di suo figlio Ulisse poi. Ma ti dico: è di gran lunga preferibile colui che si scontra cento volte con Laerte nell'Agorà e perde dignitosamente piuttosto che il vigliacco che fugge davanti a una disfatta.
C'era un tempo in cui l'onore contava più della vittoria.
Ricorda il Salmo.
Quel tempo è ancora.
Motto: "Dèi, Itaca e Fox"
Abbassa la voce. Quello è un Fox, e ci sono cose che non puoi dire davanti a un Fox. Ma neanche alle sue spalle perché, quant'è vero Zeus, lo verrà a sapere.
Se i Fox non hanno posato la prima pietra di questa fottuta polis, hanno sicuramente piantato la seconda. Le vedi le civette sui muri? Servono a ricordarti che c'è sempre stato un Fox.
Se c'è la posta è merito dei Fox. Se un negozio funziona è merito dei Fox. Se vuoi un favore chiedilo ai Fox. Difficilmente te lo negheranno.
Quelli avevano il culo foderato di soldi, tempo fa. Dove pisciavano loro spuntava il denaro e, se avessi prestato attenzione, avresti visto che lo avrebbero fatto crescere anche dai sassi. Potevano permettersi di studiare dagli insegnanti più famosi. I loro rampolli hanno viaggiato e studiato con precettori di Atene, Tebe e Sparta. Ora, invece, non sono più niente.
Sono arroganti come i peggiori tra i Propilei. Per loro, anche gli altri Propilei, i non Fox, sono dei poveri pezzenti, ci crederesti? I Fox sono i soli e veri aristocratici, i purosangue.
Ma quelli su cui sputano di più sono i Grant. Quelle mezze tacche dei Grant. Lo fanno da quando erano solo vaccari: capisci, un tempo i Grant erano poco più che peoni e ora sono una generazione di sindaci. Non puoi biasimarli se si odiano a vicenda. La sconfitta pesa sull'onore dei Fox come piombo. Non c'è da stupirsi che ce l'abbiano tanto con loro. Da quando hanno perso il governo di Itaca, anche il vino più dolce per loro ha un sapore amaro di bile e fango. Cercano il riscatto più di un buon affare!
Viscidi criminali?! No, non dirlo neanche per scherzo: saranno anche degli stronzi, ma in corpo hanno più onore che sangue. Non infangarlo o ti troverai a dover duellare in piazza con qualcuno che spara meglio di te. E se mai cercheranno una rivalsa, lo faranno solo affrontando faccia a faccia il proprio nemico e rivolgendo una preghiera agli Dèi, che assistano le loro gesta.
Ascolta il consiglio di un vecchio: non importa quanto tu li possa odiare... quando li incroci alza il cappello, saluta e tira dritto.