Dicevano che il Salooon Golden Sea, senza Virgil
Virgil - La Civetta CornutaFactions: I Propilei, FoxTeaser: Dicevano che il Salooon Golden Sea, senza Virgil, non fosse più lo stesso. Un avventore, seduto al bancone con lo sguardo perso nei ricordi, tamburellava lentamente le dita contro il bicchiere: il whi (...), non fosse più lo stesso. Un avventore, seduto al bancone con lo sguardo perso nei ricordi, tamburellava lentamente le dita contro il bicchiere: il whiskey dentro vibrava appena, come se anche lui sentisse la mancanza.
Sosteneva che Virgil sapesse come tenere la pace, come far scorrere le cose lisce tra la gente. Non importava chi fossi, né con chi avessi litigato fuori da quelle porte. Là dentro contavano solo due cose: bere e giocare pulito. Era terra neutra, dicevano. Un posto raro, quasi sacro, dove perfino Ripley e O’Donnel potevano bersi un bicchiere senza che volasse una pallottola. Ma ora? Ora era solo questione di tempo prima che qualcuno ne combinasse una di troppo.
A quel pensiero l’avventore sorrideva, ma senza allegria. Solo un sorriso storto, e un lungo sospiro. Ricordava che Virgil non era uno stupido. Sapeva esattamente quando parlare e quando tacere, quando guardare, e quando fingere di non aver visto. Sapeva ascoltare, osservare... e ricordare. E forse, aggiungeva con voce bassa, era proprio per questo che qualcuno lo aveva fatto fuori. Perché quegli occhi che vedevano tutto, e quelle orecchie sempre attente, a qualcuno dovevano aver dato fastidio.
Poi c’era stata la faccenda dei Grant. Raccontavano che, quando avevano preso il potere, gli avessero sfilato il saloon da sotto i piedi. Senza un vero avviso, senza possibilità di replica, avevano deciso che il Golden Sea doveva passare ai Benson. E a Virgil? A lui non era rimasto che guardare tutto da lontano, stringere i denti e ingoiare amaro.
Ma nessuno credeva che Virgil fosse il tipo da arrendersi.
Chi lo conosceva davvero diceva che si leggeva nei suoi occhi quel senso costante di essere sotto scacco, sempre in bilico, sempre in attesa che qualcosa andasse storto. Forse c’era una parte di lui che sussurrava che tanto, ad Itaca, funzionava così. Che resistere era inutile.
Eppure, non si dava per vinto.
Perché lo sapevano tutti: in quella città, alla fine, era sempre e solo questione di tempo.
Quando impugni la pistola
fallo con il cuore e non con il braccio:
lo sguardo di tua madre sarà su di te.
Quando spari
fallo col coraggio e non con la mano:
lo sguardo di tuo padre sarà su di te.
Quando uccidi
fallo con onore e non con il piombo:
lo sguardo degli Dei sarà su di te.
- Il Salmo dell'Eroe
C'era un tempo in cui l'onore contava più della vittoria.
Itaca era un posto migliore prima dell'usurpazione dei Grant, una città piccola, ma forte e salda. Quando la Vecchia Guardia guidava questa comunità, si poteva respirare un vivere più puro.
Sai come come li chiamano quelli della Vecchia Guardia? Propilei. Come i custodi del cancello del tempio. Sai cosa ti dico? Mai nome fu più azzeccato.
Anche se scalzati dai loro seggi, seppur ridotti in povertà, loro sono ancora oggi i custodi della tradizione, quella tradizione che ha permesso alle Poleis del passato di diventare grandi.
Dicono che quando erano loro al governo, questo paese cadeva in rovina e si viveva nella povertà. Non credere a tutto quello che ti dicono: Itaca non è mai stata ricca quanto Atene o Tebe. Eppure abbiamo sempre avuto i frutti della nostra terra, pochi ma nostri.
Cos'hanno portato i Grant con la loro Acropoli? Hanno riempito la città di quei farbutti degli O'Donnel-Ripley, una scalcinata banda di mercenari stranieri, i figli di quella schiera che partì con Ulisse per la Guerra di Secessione. Per onorevole ospitalità, dicono, ma questa roba puzza solo di opportunismo bello e buono. E per cosa poi? Per vincere una guerra lontana, una guerra che ha portato via i nostri padri per non vederli più tornare?
I Propilei hanno sempre seguito la via dei nostri padri e dei loro padri prima di loro, la fede negli Dei e il nostro orgoglio ellenico. Cosa c'è di sbagliato in questo?
I Grant hanno usurpato il comando di Itaca con le subdole parole di Laerte prima e di suo figlio Ulisse poi. Ma ti dico: è di gran lunga preferibile colui che si scontra cento volte con Laerte nell'Agorà e perde dignitosamente piuttosto che il vigliacco che fugge davanti a una disfatta.
C'era un tempo in cui l'onore contava più della vittoria.
Ricorda il Salmo.
Quel tempo è ancora.
Motto: "Dèi, Itaca e Fox"
Abbassa la voce. Quello è un Fox, e ci sono cose che non puoi dire davanti a un Fox. Ma neanche alle sue spalle perché, quant'è vero Zeus, lo verrà a sapere.
Se i Fox non hanno posato la prima pietra di questa fottuta polis, hanno sicuramente piantato la seconda. Le vedi le civette sui muri? Servono a ricordarti che c'è sempre stato un Fox.
Se c'è la posta è merito dei Fox. Se un negozio funziona è merito dei Fox. Se vuoi un favore chiedilo ai Fox. Difficilmente te lo negheranno.
Quelli avevano il culo foderato di soldi, tempo fa. Dove pisciavano loro spuntava il denaro e, se avessi prestato attenzione, avresti visto che lo avrebbero fatto crescere anche dai sassi. Potevano permettersi di studiare dagli insegnanti più famosi. I loro rampolli hanno viaggiato e studiato con precettori di Atene, Tebe e Sparta. Ora, invece, non sono più niente.
Sono arroganti come i peggiori tra i Propilei. Per loro, anche gli altri Propilei, i non Fox, sono dei poveri pezzenti, ci crederesti? I Fox sono i soli e veri aristocratici, i purosangue.
Ma quelli su cui sputano di più sono i Grant. Quelle mezze tacche dei Grant. Lo fanno da quando erano solo vaccari: capisci, un tempo i Grant erano poco più che peoni e ora sono una generazione di sindaci. Non puoi biasimarli se si odiano a vicenda. La sconfitta pesa sull'onore dei Fox come piombo. Non c'è da stupirsi che ce l'abbiano tanto con loro. Da quando hanno perso il governo di Itaca, anche il vino più dolce per loro ha un sapore amaro di bile e fango. Cercano il riscatto più di un buon affare!
Viscidi criminali?! No, non dirlo neanche per scherzo: saranno anche degli stronzi, ma in corpo hanno più onore che sangue. Non infangarlo o ti troverai a dover duellare in piazza con qualcuno che spara meglio di te. E se mai cercheranno una rivalsa, lo faranno solo affrontando faccia a faccia il proprio nemico e rivolgendo una preghiera agli Dèi, che assistano le loro gesta.
Ascolta il consiglio di un vecchio: non importa quanto tu li possa odiare... quando li incroci alza il cappello, saluta e tira dritto.