Due onesti cittadini si scambiano vetriolo alle prime luci del mattino.
"Dove vai? Ti ho sentito armeggiare con il materasso, sai, che hai preso?"
"Vado da Laoconte."
Non serve dire altro per dipingere su uno sguardo l'apprensione, sull'altro la vergogna. Se l'Ade esistesse davvero e avesse dei posti riservati, uno di quelli sarebbe sicuramente per Laoconte Ripley, tesoriere, contabile e usuraio della Banda. Lo si vede poco in giro, lo si sente ancor meno fare il gradasso alla Locanda o dilettarsi nelle angherie che tanto piacciono ai suoi familiari. Ma lui è lì, sempre in ascolto, sotto il pelo dell'acqua, in attesa del momento giusto per colpire. "Chi te l'ha dato quel ferrovecchio? Laoconte.", "A chi hai venduto il giardino di casa? Laoconte.", "Chi ci ha bruciato il fienile? Laoconte.". Il Jack sa sempre quello di cui hai bisogno, e spesso ha i mezzi per procurartelo, con una tale velocità ed efficienza che quasi non pensi che ti farai fregare. Tu sei diverso, tu lo conosci Laoconte e saprai ripagarlo per tempo. Sono queste convinzioni a buttarti a fondo tanto quanto la morsa dei suoi tentacoli fatti di interessi, rialzi e 'ancora uno'. Il tempo concesso scade, la sicurezza iniziale perde momento, finchè non ti trovi ad affogare nei debiti, ogni tuo giorno che inizia con l'unico pensiero di divincolarti almeno un po', prendere ancora un po' d'aria. E quando il leviatano si stanca di aspettare...
"Sei un vero idiota..."
"Sto andando a saldare, non preoccuparti. Anzi ne approfitto, porto fuori il cane."
...scale discese con apprensione, una piccola vita spezzata, un grido. I tentacoli si prendono sempre il loro tempo prima di chiudersi su di te.
Oh Miei Dei, prendete il mio boccale
Salvatemi presto dal cappio infame,
Strappate il mio nome dalle labbra del salone
Caricate di sangue il mio fucile, puntate!
Itaca: baluardo di progresso, fucina di rivalsa. La Polis dove persino i peoni sono trattati con uno straccio di dignità, una donna è stata messa a fare il Sindaco... roba da sbronza Dionisiaca! Eppure Itaca, la grande, l'illuminata, la stramaledettamente noiosa, a chi si è rivolta questa città di fenomeni quando McFarlan è venuto a riscuotere la sua libbra di carne per il Fronte e tutto ciò che si aveva da offrire erano due ubriaconi, cinque cani e dieci peoni troppo stupidi per tagliare la gola al loro Ulisse? Ve lo dico io: ai macellai degli O’Donnel, ai cacciatori dei Ripley, ai fucili al soldo, ai proiettili a buon mercato. Sussurratelo pure: mercenari, sicari, senza onore. Loro si fanno chiamare semplicemente Banda, "Banda O’Donnel-Ripley", che tanto ormai a furia di matrimoni, adulteri e scappatelle sono tutti fratelli, cugini o entrambi. Ma fate attenzione a scherzare su questa roba, la famiglia è per loro una cosa maledettamente seria e il sangue si mastica, si maledice, ma non si sputa. Mai.
E badate che di sangue ne hanno già perso abbastanza: Ulisse ha preso il meglio della Banda, i suoi uomini più scaltri, i coltelli più rapidi dell'Ellade, e se li è portati con sé, a farsi grosso col Presidente Mc Farlan con il suo battaglione personale, lasciando qui i giovani e le femmine a marcire in questo posto dimenticato dagli Dei. E i disgraziati che sono rimasti indietro? I rami fragili dell'albero della Banda, che hanno ceduto i loro padri in nome di onore e gloria? Si sono beccati il cappellino di “Milizia Ausiliaria di Difesa Cittadina”, in pratica gli sturacessi dello Sceriffo, del Marshal e di tutta l’allegra combriccola di appuntati. Questa è buona, bell’affare di merda che hanno fatto. Ma sarebbe stata cosa di poco: ‘vado, sparo e riporto tutti a casa’ garantì Grant con quel suo sorrisetto. Poi è passato un anno, tre, cinque, dieci, l'attesa li ha resi impazienti. Affamati.
E così lo sceriffo ha fatto una caduta da cavallo tanto rovinosa da rompersi la testa. Incidenti che capitano, ma adesso quello nuovo per sicurezza controlla le chinghie della sella tre volte. Il vecchio Marshal? Trovato affogato nel suo stesso whiskey: succede se sei un maledetto ubriacone. Capito l'antifona? Loro sì che hanno imparato le vere regole del gioco.
Il ‘progresso’ lo lasciano volentieri agli eunuchi del Simposio, la ‘rivalsa’ agli animali-peoni: la forza è l’unica cosa che conta, la forza l’unica che ti permette di avere il culo appoggiato su una sedia senza dare le spalle a un figlio di buona donna pronto a farti pelo e contropelo. E la Banda di forza ne ha da vendere, tanta da far paura. E la paura ti fa risparmiare un sacco di munizioni.
Aguzza solo un po' la vista e tra i membri dalla Banda puoi facilmente riconoscere i più duri dei duri, i più furbi dei furbi, stanchi di aspettare i dibattiti di questa città di invorniti. Aguzza la vista, ti dico, e vedrai gente che farà quadrare i conti con il debito di sangue che gli deve Itaca.
E voi, volete unirvi a loro? Pensate di averne il fegato?
Beh, ho sentito dire che hanno tre revolver in cerca di padrone e che la cugina Melissa è giusto entrata in età da marito…
Motto: "Di fiele o fusiere, riempiamo il forziere"
La storia è una maestra eccellente, per chi sa leggere le leggende che tessono il suo arazzo. E a Itaca, pochi insegnamenti sono più preziosi di quelli che permettono di prevedere la prossima mossa dei Ripley, insidiosi come vipere e altrettanto velenosi.
Si è sprecato troppo inchiostro su come Odio O’Donnel si sia fatto turlupinare e sedurre da Camilla "Virago" O’Ripley, ugola d’oro e famigerata puttana del sud dell'Ellade. C’è chi dice che la sua voce fosse capace di domare persino un O’Donnel. C’è chi dice che l’abbia sfinito fino all’incoscienza. C’è chi dice, semplicemente, che due cuori neri come i loro fossero destinati a stare insieme almeno una notte. Ma all’alba Camilla cavalcava già verso Sparta, con il bottino di dieci anni di vita da mercenario nascosto nella sottana e un bastardo nel grembo. E, immancabili, una mezza dozzina di fratelli-cugini O’Donnel alle calcagna, pronti a vendicare il torto. Da quell’inseguimento rocambolesco nacquero i primordi della Banda O’Donnel-Ripley. Un’unione di ferro e sangue, sebbene i Ripley amino ricordare che tutto si sia svolto nel palmo della mano della loro fondatrice.
A Sparta si dice: “Meglio un morto in casa che un Ripley alla porta”. E guardando con quanta spregiudicatezza si muove questa dinastia di ladri, truffatori e bari, nessuno oserebbe chiamarla calunnia. Fin dai tempi di Camilla, i Ripley sono guidati dalle donne e si sono intrecciati con gli O’Donnel, nutrendosi della loro protezione come un avvoltoio si nutre delle carcasse lasciate dal cacciatore, il revolver più letale del West e l’oro che gli ha riempito il tamburo di proiettili.
Quando Ulisse Grant censì la Banda per rafforzare il Reggimento di Itaca, come da copione, i Ripley si scoprirono ciechi, zoppi o malandati. Tra raggiri e infortuni procurati ad arte, evitarono di saldare il loro debito di sangue con l'Unione Achea. Del resto, un corpo senza testa non serve a nulla, e senza i Ripley, gli O’Donnel si sarebbero già sbranati a vicenda. Quando Ulisse offrì loro una Itaca sguarnita di un vero sindaco, i Ripley scoprirono che era fatta di tufo friabile: un terreno sociale in cui scavare, comprando provvigioni, segreti e perfino le anime dei suoi cittadini.
Ma vent’anni di scavi hanno portato Itaca sull’orlo del crollo, con Penelope che gioca a carte con il Diavolo pur di mantenere l’illusione del marito disperso. Adesso lei si è intestardita nel finire l'Ithàrion, il libro in memoria del defunto Laerte, e solo dopo che l'avrà concluso accetterà di risposarsi. Ma questo dannato libro sembra non finire mai.
Guardali bene, i Ripley, mentre fiutano il terreno alla ricerca del carro più solido su cui saltare. Forse, in tempi di crisi, persino loro potrebbero rivelarsi il miglior partito per Itaca, al fianco di Penelope. Dopotutto, sono tra i pochi a non storcere il naso davanti a una donna forte al comando. E il potere, si sa, è sempre più facile strapparlo tra le lenzuola del talamo.