Quando la Miccia Corta ti passa accanto, la senti. Oh, se la senti! Impossibile non farlo.
Innanzitutto te ne accorgi per le frasi totalmente sconnesse che ti dice. Prevalentemente urlate. Poi pronuncia aberrazioni che nemmeno gli Dei riuscirebbero a intendere: sono totalmente senza senso ed esclamate con una voce troppo alta, da perforarti i timpani. Può capitare che ne abbassi il volume, costringendoti ad avvicinarti. E poi, improvvisamente, ecco che urla di nuovo, quella infame prole di cane!
Si muove come se fosse un carillon rotto e sgraziato, con qualche molla difettata, Sai quando fa quello scatto stonato e leggermente inquietante? Ecco, proprio così. Una persona totalmente squilibrata anche nei movimenti, pallida, con le labbra distrutte dalla secchezza. Sicuramente non è molto piacevole averci a che fare: veste di cenci e stracci, con una tunica lunga e strappata che non lava da chissà quanto tempo.
Beh, lo avrai capito: Leo, la Miccia Corta, non ha nessuna rotella a posto. Tant'è che è sempre e fortemente vittima del bullismo dei suoi fratelli O'Donnel. Alcune volte, però, sa fare il suo dovere in famiglia: è un ottimo palo, molto affidabile quando alcuni della Banda devono compiere qualche crimine o se deve distrarre qualcuno o qualcosa. Gli basta essere semplicemente la Miccia Corta.
Ogni tanto potete vedere Leo che guarda nel vuoto e che sussurra qualcosa a labbra socchiuse, dondolandosi con aria persa. Chissà se è folle dalla nascita o se la pazzia si è sviluppata solo più tardi, in età adulta. Alcuni che volevano aiutare hanno cercato di comprendere cosa volesse comunicare con le sue frasi totalmente sconclusionate. Parlava di veli, di lave incandescenti. Alcuni dicono che abbia battuto la testa da infante, altri che il patriarca degli O'Donnel aveva finito il latte di capra e aveva deciso di andar giù col whiskey della peggior fattura. Chi lo sa com'è andata? Fatto sta che è così: è sicuramente la persona più strana di tutta Itaca.
Si muove così sconnessamente dalla realtà, con movimenti a scatti e risate improvvise. Pare calmarsi solo la notte, come se le stelle portassero serenità.
Bah, vallo a capire come funziona quel suo cervello bacato!
Oh Miei Dei, prendete il mio boccale
Salvatemi presto dal cappio infame,
Strappate il mio nome dalle labbra del salone
Caricate di sangue il mio fucile, puntate!
Itaca: baluardo di progresso, fucina di rivalsa. La Polis dove persino i peoni sono trattati con uno straccio di dignità, una donna è stata messa a fare il Sindaco... roba da sbronza Dionisiaca! Eppure Itaca, la grande, l'illuminata, la stramaledettamente noiosa, a chi si è rivolta questa città di fenomeni quando McFarlan è venuto a riscuotere la sua libbra di carne per il Fronte e tutto ciò che si aveva da offrire erano due ubriaconi, cinque cani e dieci peoni troppo stupidi per tagliare la gola al loro Ulisse? Ve lo dico io: ai macellai degli O’Donnel, ai cacciatori dei Ripley, ai fucili al soldo, ai proiettili a buon mercato. Sussurratelo pure: mercenari, sicari, senza onore. Loro si fanno chiamare semplicemente Banda, "Banda O’Donnel-Ripley", che tanto ormai a furia di matrimoni, adulteri e scappatelle sono tutti fratelli, cugini o entrambi. Ma fate attenzione a scherzare su questa roba, la famiglia è per loro una cosa maledettamente seria e il sangue si mastica, si maledice, ma non si sputa. Mai.
E badate che di sangue ne hanno già perso abbastanza: Ulisse ha preso il meglio della Banda, i suoi uomini più scaltri, i coltelli più rapidi dell'Ellade, e se li è portati con sé, a farsi grosso col Presidente Mc Farlan con il suo battaglione personale, lasciando qui i giovani e le femmine a marcire in questo posto dimenticato dagli Dei. E i disgraziati che sono rimasti indietro? I rami fragili dell'albero della Banda, che hanno ceduto i loro padri in nome di onore e gloria? Si sono beccati il cappellino di “Milizia Ausiliaria di Difesa Cittadina”, in pratica gli sturacessi dello Sceriffo, del Marshal e di tutta l’allegra combriccola di appuntati. Questa è buona, bell’affare di merda che hanno fatto. Ma sarebbe stata cosa di poco: ‘vado, sparo e riporto tutti a casa’ garantì Grant con quel suo sorrisetto. Poi è passato un anno, tre, cinque, dieci, l'attesa li ha resi impazienti. Affamati.
E così lo sceriffo ha fatto una caduta da cavallo tanto rovinosa da rompersi la testa. Incidenti che capitano, ma adesso quello nuovo per sicurezza controlla le chinghie della sella tre volte. Il vecchio Marshal? Trovato affogato nel suo stesso whiskey: succede se sei un maledetto ubriacone. Capito l'antifona? Loro sì che hanno imparato le vere regole del gioco.
Il ‘progresso’ lo lasciano volentieri agli eunuchi del Simposio, la ‘rivalsa’ agli animali-peoni: la forza è l’unica cosa che conta, la forza l’unica che ti permette di avere il culo appoggiato su una sedia senza dare le spalle a un figlio di buona donna pronto a farti pelo e contropelo. E la Banda di forza ne ha da vendere, tanta da far paura. E la paura ti fa risparmiare un sacco di munizioni.
Aguzza solo un po' la vista e tra i membri dalla Banda puoi facilmente riconoscere i più duri dei duri, i più furbi dei furbi, stanchi di aspettare i dibattiti di questa città di invorniti. Aguzza la vista, ti dico, e vedrai gente che farà quadrare i conti con il debito di sangue che gli deve Itaca.
E voi, volete unirvi a loro? Pensate di averne il fegato?
Beh, ho sentito dire che hanno tre revolver in cerca di padrone e che la cugina Melissa è giusto entrata in età da marito…
Motto: "Mai sazi, mai domati"
C'è chi lo sussurra lontano da orecchie indiscrete e chi lo esclama a gran voce per evitare un pugno sul muso. Chiunque, alle strette, lo ammetterebbe: senza il patto tra gli O'Donnel e il sindaco Grant, a combattere al fronte di Troia ci sarebbero andati braccianti, banchieri e puttane.
Fate attenzione. Mentre i Ripley contavano i dollari del contratto con mani sudate e sguardi da ruffiani, i Lupi della Banda affilavano le baionette e lucidavano le colubrine.
Gli O'Donnel: macellai, banditi, assassini sanguinari perfino. Ma guardali bene prima di giudicarli. Osservali mentre colpiscono un bersaglio alle loro spalle o mettono in fuga un predone ai confini della città. Sono brutali, sì, ma senza di loro Itaca sarebbe già caduta.
I loro padri furono il miglior acquisto di McFarlan per il suo esercito. A Itaca rimasero i vecchi, gli inabili, le loro donne e i loro poppanti per rispettare la "legge dell'ospitalità" dei Grant. Dopo dieci anni, quei poppanti sono diventati adulti e ora sono loro a difendere la città dai bastardi là fuori. Puoi immaginarti Zacinto o Cefalonia calare su Itaca come sciacalli, ora che i suoi soldati sono al fronte? Nossignore. Non finché un O'Donnel ancora respira.
Cos'è che spaventa i cittadini di Itaca quando incrociano lo sguardo di un cacciatore? Forse l'impotenza, la consapevolezza di non poter competere con chi è nato per la guerra. Si raccontano leggende sui Lupi della Banda, sulle loro mani sempre sporche di sangue, sulla furia distruttiva che li guida finché attorno a loro non restano che caos e macerie fumanti.
Perché Ulisse scelse proprio i veterani O'Donnel per combattere sul fronte troiano? Perché ha costretto una stirpe di mercenari a stanziarsi per venti lunghi anni a Itaca? Con il senno di poi, questa mossa si è rivelata una violenza contro la loro natura... e contro la città stessa. Ma Grant era il più astuto dei generali e seppe bene come attirarli: la promessa di battaglie e saccheggi era per loro una preda troppo ghiotta. E Ulisse, pur sapendo che non avrebbe potuto portarli tutti con sé, ha lasciato a Itaca donne, vecchi, bambini e folli. Ha spezzato il branco, trascinandone metà in una guerra senza fine e lasciando l’altra metà a morire di fame per colpa di quell'ostinata di Penelope, che proprio non vuole decidersi a scegliere uno di loro e a risposarsi.
L’onta finale? Doversi accordare con quegli infami dei Ripley, gente che un fucile non l’ha mai impugnato e su quattro ceffoni ne prende cinque. E ora quelli credono di potergli fare da pastori, di poterli calmare. Di poterli controllare.
Un lupo può anche latrare e mordere, ma non diventerà mai un cane. E Itaca farebbe bene a prepararsi al giorno in cui gli O’Donnel si risveglieranno.
Quel giorno, gli O'Donnel si placheranno solo quando intorno a loro non resteranno che caos e macerie fumanti.