Chiude gli occhi e lascia che la sua anima spicchi il volo, come gli uccelli di cui porta il nome.
Cornacchia si lasciava cullare dal vento, perché il vento non chiedeva nulla. Non giudicava, non minacciava, non mordeva. Il vento accoglieva tutti, così com'erano, senza bisogno di maschere, e portava via per qualche istante, su in alto, dove le cose perdevano peso e significato.
Dall’alto, tutto sembrava così piccolo da non fare più paura. Così distante da diventare quasi bello. E in quell’altezza irreale, Cornacchia si concedeva di immaginare un mondo diverso.
Un mondo dove aveva ancora una famiglia. Una famiglia che si prendeva cura delle persone amate, che le stringeva forte senza sospetti né vergogna.
Un mondo dove non doveva più nascondersi dai lupi, dove non c’erano artigli pronti a strappargli via la pelle solo perché respirava.
Un mondo dove le pecore pascolavano serene, e la loro innocenza non era una condanna, ma una benedizione.
Pensava anche al fratello, Topo
Topo - Lo Spicchio D'AglioFactions: I Peoni, JeffersonTeaser: Tra tutti gli animali che gli Dei hanno creato, il Topo è sicuramente uno dei più interessanti. Capisco bene la vostra perplessità gente, e non vi biasimo. So cosa state pensando: perché dovrebbe aver (...), e a quello sguardo duro, carico di vergogna che sembrava pesargli addosso ogni volta che si incrociavano. Lassù, per un solo istante, riusciva a fingere di avere coraggio. Non tanto da combattere. Solo abbastanza da non scappare.
Ma poi gli occhi si aprivano di nuovo. E la realtà tornava, sempre. Violenta. Tagliente. Nitida.
La realtà che non lasciava spazio ai sogni, che non aveva cielo né ali.
Quella in cui Cornacchia non era che una figura curva, sporca di polvere e fatica, grata persino per quel poco che gli veniva concesso ogni giorno.
Sapeva bene come funzionavano le cose: i Peoni non dovevano sognare troppo. Se gli Dei avessero voluto concedere loro la libertà, li avrebbero fatti nascere uomini, non servi.
Eppure, anche quel giorno, Cornacchia aveva ritagliato il suo minuto. Solo uno. Un soffio di vento. Un istante per sé.
E sapeva che forse, domani, avrebbe trovato il modo per prendersene un altro.
Perché se c’era una cosa che nessuno gli aveva ancora tolto del tutto, era la memoria del cielo.
E finché avrebbe ricordato come si vola, allora, in qualche modo, sarebbe stata una persona viva.
Guardali figliolo, guarda quelle povere anime come si spaccano la schiena, ma non considerarli solo come delle bestie da soma. Certo lo sono, ma è grazie a quei poveri diavoli che la nostra fottuta società rimane ancora in piedi. Loro coltivano la terra, fanno i lavori che neanche il più disperato accetterebbe e sono i primi ad essere considerati quando il culo di qualcuno deve essere sacrificato. Ovviamente non lo fanno perché sono generosi, probabilmente sotto quegli occhi stanchi e sudati ci odiano profondamente, ma per fortuna non hanno scelta. Loro appartengono allo Stato e devono stare zitti e buoni perché la loro vita vale poco più di quel randagio che vedi guaire per un avanzo.
Perché tocchi a loro questo ruolo ingrato è qualcosa che risale alle radici della nostra cultura. Vedi: un tempo qui ci si faceva la guerra gli uni con gli altri, polis contro polis, isola contro isola. E, come in qualsiasi guerra, ogni volta si facevano prigionieri. Questa gente, che oggi chiamiamo peoni, sono semplicemente i loro discendenti o prigionieri delle recenti guerre contro altre Nazioni. La nostra società si è basata per così tanto tempo su queste pratiche marce e lerce. Oggi sarebbe impossibile fare a meno di queste povere anime. E chi li sa coltivare i campi meglio di loro? Chi altri sarebbe disposto a spaccarsi la schiena per un tozzo di pane?
Se chiedi a me, è solo un puro caso che spetti a loro... e non è che c'è poi tutta questa differenza tra noi e loro. Ma sempre meglio a loro che a noi, dico io.
Certo alcune scelte dei capoccia al riguardo non sono state proprio sveglie. Prendi la decisione di non lasciargli condividere il desco con noi altri per esempio. Allora, a tutti noi fa piacere non vedere quei pezzenti che puzzano di sudore e piscio in giro mentre si mangia, ma questo isolarli li sta facendo diventare troppo uniti e protettivi tra loro.
Che gli Dei non vogliano che a questi inizi a venire in mente di pretendere di poter dire la loro!
E, proprio riguardo a questo, una guerra si sta combattendo per i loro diritti e nessuno sa dire come cambierà il mondo quando finirà. Per fortuna alcuni di loro sono così zotici da non aver ancora capito quale occasione potrebbero avere: forse perché ormai sono troppo abituati al collare, oppure perché non si fidano delle buone intenzioni di chi li ha sempre degradati. Cavolo, li capisco! Quando subisci continuamente botte e insulti, a un certo punto non riesci a vedere la tua vita senza. Ma se invece riuscissero per una dannata volta a mettersi d'accordo tra loro, cosa succederebbe? Magari avranno la tanto agognata libertà, potranno alzare i loro occhi stanchi per illuminarli con un briciolo di dignità.
E allora, figliolo, credo che noi saremo davvero nella merda.
Motto: "Sopporta. Ricorda. Restituisci."
Si dice di loro che siano peoni da generazioni e servi da sempre.
Ma sentite qui: io mi ricordo i Jefferson di tanto tempo fa. Quando Cane e Tartaruga stavano insieme. Quando ancora cooperavano per mandare avanti la loro famiglia di disgraziati. Certo, facevano sempre una vita di schifo, sempre trattati come oggetti senza valore e senza alcun futuro, ma le capacità di Cane di intercedere presso i buoni padroni per il bene della famiglia e l'amore confortevole di Tartaruga riuscivano a rendere saporito anche lo sterco. Con loro, nonostante tutto il dolore, la famiglia era unita e si faceva forza attraverso ogni asperità.
Ma il tempo logora ogni virtù. Basta meno di quel che credi per far scadere la diplomazia in servilismo senz'anima e ancora meno per trasformare l'amore per i servi in odio per i padroni.
Quindi Cane e Tartaruga si allontanarono dalla strada virtuosa: presero sentieri sempre più divergenti e inconciliabili fino a litigare furiosamente per mai più rivolgersi parola.
E fu così che tutto andò in malora. Fu così che la famiglia si spaccò, perse la sua unità e, con essa, quel poco di forza che ancora aveva.
Diamine, non credevo si potesse cadere più in basso... ma i Jefferson sono riusciti a farmi ricredere!
Non posso negare che la capacità dei peoni di incassare bastonate mi ha sempre affascinato. Quanti calci possono reggere? Quanti insulti e umiliazioni possono sopportare? Ecco, guarda i Jefferson: trattati alla stregua delle bestie di cui portano il nome. Bastonati, maltrattati, abusati di continuo, quasi privati dell'unico dono del vaso di Pandora: la speranza.
Ma ho detto quasi.
Vedete, la speranza è figlia di meretrici. Cresce peggio dell'erbaccia nei posti più insperati. E anche se credi di averla annientata, eccola che rispunta! Alcuni pensano che essa si nutra di amore e di valori, ma chi lo sostiene non è altro che un fesso. No... la speranza si nutre di rabbia, di ingiustizia e violenza. E i Jefferson, di queste cose, ne hanno in abbondanza.
È come una ricetta di cucina: fai cuocere una famiglia per alcuni anni, con un buon condimento di soprusi e rancore e poi aggiungi come spezia finale una possibilità di rivalsa e di cambiamento... e il piatto è pronto!
Ora che sono vent'anni che si parla di questa maledetta guerra per la loro libertà, non c'è da stupirsi se a questi pezzenti gli è venuto in mente, non troppo tempo fa, di radunare tutti i disperati come loro e di mettersi in piazza a strillare che anche loro volevano diritti. Sicuro hanno combinato casini e fatto più di qualche danno. Più di un benpensante che si sentiva al sicuro e intoccabile è saltato dal suo seggio foderato di presunzione. Una scintilla e tutto è scaduto nella violenza, come sempre. D'altronde siamo a Itaca, mica in una di quelle polis importanti fatte di gentiluomini e belle maniere.
Puoi giocarti le palle che dietro c'erano le parole inviperite di Tartaruga e dei suoi Jefferson a muovere il tutto, te lo dico io.
Quindi preparatemi una bella birra o aprite una bottiglia di quelle buone. Più notizie ariveranno dal fronte e più questi si faranno coraggio e diventeranno avventati. E presto la famiglia Jefferson dovrà fare una scelta. Qualcuno si farà molto male, ti dico.
E io non vedo l'ora di godermi lo spettacolo.