Teaser
Motto: "Le vite passano. La vite resiste."
Ah, i Benson. Un tempo, bastava sentire quel nome per aspettarsi un discorso che ti avrebbe incantato o fatto infuriare, ma mai lasciato indifferente. Erano gli uomini e le donne dell’Agorà, quelli che trasformavano una discussione in un’abile spettacolo oppure una battuta in un’arma strategica. Conoscevano l’arte della parola meglio di chiunque altro, sapevano piegare la lingua come un vignaiolo piega i rami della vite per guidarne la crescita, e la gente ascoltava. Oh, se ascoltava bene.
Ma i tempi cambiano, e l’Agorà non è più il centro cittadino che era un tempo. Le piazze si sono svuotate, le idee si sono fatte più pesanti, e i Benson, privati della loro arena, si sono lasciati sprofondare nelle viscere del saloon. Un ripiego, all’inizio. Un diversivo. Ma col tempo, quella che doveva essere solo una parentesi si è trasformata in un vicolo cieco, un tino dimenticato in cui il mosto non fermenta più, dove l’unico odore che resta è quello del vino versato e delle promesse evaporate.
Ora li trovi lì, su sedie sbilenche, con i gomiti appiccicati ai tavoli impregnati d’alcool rancido e le vesti che sanno di vino andato a male. I loro discorsi, un tempo brillanti come il primo sorso di un’annata pregiata, scivolano ora tra i denti come l’ultimo goccio di un bicchiere dimenticato, senza peso, senza direzione, sommersi dal brusio di chi mastica troppo e pensa troppo poco. Il loro pubblico non è più quello delle piazze, ma un’accozzaglia di ubriachi che ridono troppo forte o dormono con la testa affondata nei boccali.
Ora si dice che parlino per riempire il vuoto, come un ramo di vite secco che ancora si ostina a cercare la luce. A volte discutono ancora con fervore, ma è un fervore stanco, più simile a un grappolo d’uva già schiacciato nel fango. E quando le parole non bastano più, quando la frustrazione supera la lucidità, allora ecco che un Benson rovescia il boccale, getta un insulto velenoso e si lancia in una rissa, solo per sentirsi vivo, solo per sentire qualcosa.
Sembra che non parlino più per convincere, per ispirare, che il saloon li abbia ingoiati nel suo fetore di vino stantio e disperazione. Ma attenzione: la vite può sembrare morta d’inverno, rinsecchita e vuota, ma basta la stagione giusta, basta una scintilla di sole, e all’improvviso ti ritrovi un tralcio verde e nuovi acini maturi pronti a essere raccolti. E i Benson? Oh, non sono diversi. Aspettano solo il momento giusto per tornare a dare alla città un sorso di verità che nessuno sarà in grado di sputare.
Characters
Titolo: L'Acino Maturo
Keywords: rivalsa, ebbrezza, nostalgia
Teaser: Venite itacesi, sedetivi attorno a me che voglio raccontarvi la storia di un grande uomo. In questa notte senza stelle vi canto dell'uomo che fu il fiore dell’Agorà, un tempo acuto nella parola e sicuro nella mente, ma che cadde preda del proprio orgoglio e della sua solitudine. Stelios, il suo nome canto attraverso la mia bocca, figlio di Argyris.
Un tempo uva pregiata sulla vite dei Benson, ora acino appassito, svuotato crudelmente.
Da uccelli affamati, penserete voi, ebbene no, auditori miei! Chi gli tolse tutto fu la lingua tagliente di uno dei suoi compaesani. Di uno di voi.
Vi canto dell'uomo cresciuto di sola Parola, nel suo mondo la dialettica era la legge e il campo di battaglia era la mente: egli si credeva predestinato, pronto a regnare sulla piazza. Ma così non fu.
Era convinto che solo pochi uomini fossero degni di parlare nell’Agorà, il regno degli eletti, e che lui fosse il più degno tra tutti. Ah che debolezza umana la presunzione! Con orgoglio studiava, osservava e attendeva il momento giusto, certo che il sangue dei Benson, il suo più di tutti, fosse fatto per trionfare.
Ahimè, Ananke beffarda gli riservò uno scontro funesto da cui il giovane Stelios non trovò scampo, se non una cocente umiliazione.
Ardente fu la rovina, l’onta, la caduta. La sua retorica da allora trova unico pulpito nella Locanda e la sua dialettica non ebbe altro nascondiglio se non nel whiskey.
Ditemi ora, Itacesi a cui canto del buon Stelios, un tempo cercava la gloria nella sua oratoria, incapace di ammettere che la sua discesa è la stessa di chi ha sempre disprezzato, riuscirà a ritrovare la forza per rialzare lo sguardo e a riportare il nome Benson a risplendere d’orgoglio nell’agorà?
Non è dato a sapersi, perché mille possono essere le strade che può prendere l'uomo che un tempo parlava all'Acropoli, mentre ora nulla gli è rimasto se non brindare con i fantasmi.
I suoi fantasmi.
Factions:
L'Acropoli di Itaca
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Benson
Titolo: L'Ampelografo
Keywords: resilienza, malinconia, riscatto
Teaser: Si dice che, se entri nel Saloon dei Benson al momento giusto, quando il whisky gli ha sciolto la lingua, ma non ancora spento il cervello, puoi sentirlo pronunciare parole capaci di cambiare il destino della città. Peccato che restino lì, intrappolate tra il fumo e le risate sgangherate degli ubriaconi.
Ma Thalis non è sempre stato così. La gente di Itaca lo ricorda diverso, un uomo che sapeva farsi ascoltare. Ora è come quel vecchio tavolo nell’angolo del Saloon: segnato da bicchieri, intagliato da coltelli distratti, consumato dal tempo. La superficie è logora, stanca. Ma sotto, il legno è ancora buono.
Anche il suo Saloon porta i segni dell’abbandono, l’ultima agorà per chi non aveva più voce, ora si regge solo grazie a Melina
Melina - La CaudaliaFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Chissà se Melina ricorda quella vite, che curiosa sbirciava dalla sua finestra? Allungava i suoi pampini, sottili e delicati, quasi come se volesse sfiorare per un momento l’intimità della nostra casa (...), che contratta, paga e tiene insieme ciò che lui ha lasciato andare. Ma anche il legno più forte, se troppo sfruttato, finisce per spezzarsi. Perfino i loro figli, Nektarios
Nektarios - Il Tralcio di ViteFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Silenzio. Le senti? Cicale e grilli compongono un'ensamble tra i radi cespugli che circondano la Locanda Benson. Eppure anche loro tacciono quando sentono la sedia trascinata, i boccali poggiati sugli (...) e Myrtha
Myrtha - La MalapiantaFactions: Il Simposio di Penelope, BensonTeaser: La povera, dolce, sventurata, disgraziata Myrtha. Viene chiamata "La malapianta". La buona a nulla dei Benson. Nata donna in una famiglia dalle idee molto tradizionali e cresciuta come se non contasse (...), hanno trovato un nuovo tavolo a cui sedersi, lontano dalle schegge del passato.
Lui dice che non gli importa. Ma c’è chi giura di averlo visto, certe notti, sfiorare quel vecchio tavolo con le dita, come a cercarne la resistenza. Forse, in un raro momento di lucidità, Thalis potrebbe capire che la verità è proprio lì, sotto la polvere e le cicatrici del tempo: puoi crederti finito, puoi lasciarti marcire, ma se hai ancora il coraggio di grattare via i segni del passato, scoprirai che il tuo cuore, come il legno, batte ancora.
Factions:
L'Acropoli di Itaca
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Benson
Titolo: La Caudalia
Keywords: sottimissione, risolutezza, famiglia
Teaser: Chissà se Melina ricorda quella vite, che curiosa sbirciava dalla sua finestra? Allungava i suoi pampini, sottili e delicati, quasi come se volesse sfiorare per un momento l’intimità della nostra casa. Quanti baci rubati, quanti segreti sussurrati, quante assordanti risate hanno donato linfa a quella vite, negli anni passati. Ma ora quella vite è morta, rinsecchita e sterile, e da anni non dona più alcuna speranza. Non più foglie carnose a proiettare un’ombra di ristoro sul suo bel viso. Non più la sua frescura, dove nascondersi per raccontarsi segreti e desideri. Quella vite è morta, e con lei si è prosciugato il nettare che nutriva il cuore di Melina. Dolce Melina, sventurata Melina. Se quella vite potesse vederla ora, cosa direbbe? Ha più rughe sulla fronte, di quante ne increspassero il suo tronco. È acerbo il suo sorriso, come i suoi acini verdi, smaniosi di maturare e farsi vino. Ogni volta che Thalis
Thalis - L'AmpelografoFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Si dice che, se entri nel Saloon dei Benson al momento giusto, quando il whisky gli ha sciolto la lingua, ma non ancora spento il cervello, puoi sentirlo pronunciare parole capaci di cambiare il desti (...) la guarda, Melina trema. Pensa allo schiaffo che le arriverà davanti ad una parola sbagliata, al calcio tra le costole se il piatto non sarà pronto, puntuale, per cena. Melina sopporta gli occhi gelidi di Thalis
Thalis - L'AmpelografoFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Si dice che, se entri nel Saloon dei Benson al momento giusto, quando il whisky gli ha sciolto la lingua, ma non ancora spento il cervello, puoi sentirlo pronunciare parole capaci di cambiare il desti (...) ogni giorno e la loro ombra è gelida, triste, come quando in inverno i rametti esausti si lasciavano cadere al suolo in attesa di una nuova primavera.
Quando arriverà la nuova primavera di Melina? Se chiude gli occhi, può sentire la pioggia sul viso mescolarsi ai suoi baci, come quando da ragazzi correvano nei campi, le vesti inzuppate, sbronzi di vita e di speranza. Quando li riapre, il fetore di un altro tipo di sbronza le fa arricciare il naso, e di quei ragazzi le rimane soltanto l’amaro ricordo.
Ma un giardino si può coltivare anche quando la terra sembra fredda e arida, con pazienza e impegno. Melina però sembra aver chiuso la porta di quel giardino per sempre, rassegnata al destino di moglie succubente. E forse non la sente, ma la primavera sta già bussando: deve solo scegliere se ascoltare il suo richiamo, o sbarrarle per sempre l’accesso con le assi dell’amarezza. Finché però rimarrà con la mano sul pomello, in attesa, non potrà mai sapere cosa potrebbe essere fiorito dall’altra parte.
Factions:
L'Acropoli di Itaca
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Benson
Titolo: Il Tralcio di Vite
Teaser: Silenzio. Le senti? Cicale e grilli compongono un'ensamble tra i radi cespugli che circondano la Locanda Benson. Eppure anche loro tacciono quando sentono la sedia trascinata, i boccali poggiati sugli usurati tavolacci di legno. Nektarios spara il suo colpo di 9 mm preferito: "Non posso scegliere dove sono nato, ma posso scegliere chi voglio diventare."
Ed è di nuovo schiamazzi, tintinnii, frinire di insetti.
Itaca è rimasta col fiato sospeso un solo istante ad ascoltare il giovane ereditiero dei Benson, ma è bastato a far vibrare i cuori di una mezza dozzina di ragazze. E come dar loro torto? Il ragazzo ha già tutto, ma non lo vuole. Bazzica giorno e sera in una locanda che è sua, ma da cui si guarda bene dal prendere le redini. Quando non è intento ad essere sogno di molte mogli ed incubo dei loro mariti, quando l'alcol non trasforma il suo dolore in sfrontatezza e malinconica protervia lo si può vedere lì, al bancone, a leggere lettere, a contemplare disegni. Vecchi e nuovi. Di amanti e nemici. Le aspettative del padre, il timore della madre. Conserva tutto in quella scatola, mai troppo lontana da un manganello nodoso. E tra quei fogli ha iniziato a tracciare linee e nessi. Storie nuove, storie diverse da quella che è stata confezionata per lui. Un vestito nuovo. Si dice che Nektarios sappia più di quanto faccia trasparire, e tra una smargiassata e l'altra la sera spacci spesso semplice acqua per spirito, si mostri ubriaco per sedere ai tavoli dei chiacchieroni. E ascoltare, e tracciare nuove linee. Nella speranza che così facendo la sua torni ad incrociarsi, presto o tardi, con quella della sorella Myrtha
Myrtha - La MalapiantaFactions: Il Simposio di Penelope, BensonTeaser: La povera, dolce, sventurata, disgraziata Myrtha. Viene chiamata "La malapianta". La buona a nulla dei Benson. Nata donna in una famiglia dalle idee molto tradizionali e cresciuta come se non contasse (...). E nel frattempo quel vestito fatto di storie e sogni è quasi finito, il vestito del futuro patriarca Benson: lo indosserà il locandiere, il donnaiolo o qualcosa di ancora diverso?
Factions:
L'Acropoli di Itaca
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Benson
Titolo: La Malapianta
Keywords: conflitto famigliare, fuga dal passato, riscatto
Teaser: La povera, dolce, sventurata, disgraziata Myrtha. Viene chiamata "La malapianta". La buona a nulla dei Benson. Nata donna in una famiglia dalle idee molto tradizionali e cresciuta come se non contasse nulla, come se da lei non ci si potesse aspettare nulla di buono. Eppure Myrtha sa quanto potrebbe fare per se stessa, per l'ingrata famiglia e per tutta Itaca, se solo ne avesse la possibilità e i mezzi per procedere.
Myrtha si svegliava di buon ora, rassettava la casa, preparava la colazione per sua famiglia. Poi indossava qualche suo vestito rammendato alla buona, un grembiulino sudicio e andava a lavorare nel Saloon. E, sempre nel Saloon, Myrtha lavava, rigovernava, preparava i pasti, puliva il vomito di chi aveva alzato troppo il gomito dal pavimento, lavava le tovaglie fino a renderle immacolate, comprava il pane, serviva ai tavoli, riempiva fusti di birra, guidava le donne dietro il bancone quando partiva qualche rissa, convinceva i suoi ospiti a non sparare sul pianista... il tutto con grande senso del dovere, con incredibile dovizia.
Ma i suoi genitori, Thalis
Thalis - L'AmpelografoFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Si dice che, se entri nel Saloon dei Benson al momento giusto, quando il whisky gli ha sciolto la lingua, ma non ancora spento il cervello, puoi sentirlo pronunciare parole capaci di cambiare il desti (...) e Melina
Melina - La CaudaliaFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Chissà se Melina ricorda quella vite, che curiosa sbirciava dalla sua finestra? Allungava i suoi pampini, sottili e delicati, quasi come se volesse sfiorare per un momento l’intimità della nostra casa (...), i proprietari del Saloon, non erano mai contenti di lei. Myrtha puliva il pavimento troppo frettolosamente, non rimuoveva tutte le macchie dalla tovaglia, faceva cadere la birra dai boccali. Lei è la figlia "guasta", quella imperfetta. Non come Nektarios
Nektarios - Il Tralcio di ViteFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Silenzio. Le senti? Cicale e grilli compongono un'ensamble tra i radi cespugli che circondano la Locanda Benson. Eppure anche loro tacciono quando sentono la sedia trascinata, i boccali poggiati sugli (...), nato uomo, primogenito e benedetto dagli Dei per bellezza e acume. Un giorno, la Malapianta disse "basta" e, da sguattera dei Benson, divenne la serva di Penelope Grant. Forse il Sindaco reggente vide nei suoi occhi un'ambizione come poche? Comunque, oggi Myrtha si sveglia all'alba, rassetta la sua stanza, sistema la camera della signora Grant, prepara la colazione per tutto il Simposio e dopo va a lavorare nell'odiato Saloon di famiglia. Con un piccolo solletico nell'anima: finito il suo turno lavorativo, torna agli alloggi della gentile signora Penny Grant. Un posto che ora chiama "casa" e che non ha nessuna intenzione di perdere per un matrimonio sbagliato della signora Grant con un idiota qualsiasi. E quella casa Myrtha farà di tutto per tenersela stretta.
Factions:
Benson
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Il Simposio di Penelope
Titolo: L'Eriofide della Vite
Keywords: tradizione, distacco, rinnegamento
Teaser: "Madre mia, hai sempre voluto che io crescessi come un tralcio di vite, come te, ma mentivi, tu non sei vite, sei edera."
Paraske
Paraske - L'Oidio della ViteFactions: I Propilei, BensonTeaser: “Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”Ilyana lo ha sempre pensato. Una vite cresce forte, si allunga, si aggrappa, ma non sa stare da sola. Ha bisogno di un sostegno, di una guida. E lei ha fatto c (...) lo pensa ogni volta che la guarda. Una pianta che si avvolge, si attorciglia, si stringe alle mura fino a spezzarle. Ha distrutto tutto ciò che aveva promesso di custodire. Suo padre era morto, e lei? Lei non aveva pianto. Non abbastanza, non come una vera moglie. Aveva atteso il tempo sufficiente perché fosse decoroso e poi, quando nessuno guardava, aveva lasciato che le sue radici si insinuassero in un altro tronco: un Fox. Un dannato Fox.
"Tu sei come l'edera, madre mia"
Per quanto si riempia la bocca di parole su sicurezza, stabilità, futuro, Ilyana non l’ha fatto per Paraske
Paraske - L'Oidio della ViteFactions: I Propilei, BensonTeaser: “Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”Ilyana lo ha sempre pensato. Una vite cresce forte, si allunga, si aggrappa, ma non sa stare da sola. Ha bisogno di un sostegno, di una guida. E lei ha fatto c (...). L’ha fatto perché odia i Benson. Odiava quel nome prima ancora di seppellire suo marito, odiava il peso che portava, odiava il sangue che scorreva nelle loro vene.
Dice di aver scelto un Fox per proteggere la sua prole, il sangue del suo sangue, per dargli un avvenire diverso. Ma la verità è che voleva solo cancellare i Benson. Estirparli come erbacce infestanti.
Ma c’è una cosa che non ha mai capito: Paraske è Benson quanto lo era suo padre. Il suo sangue è quello di suo padre, la sua rabbia è quella di suo padre. Lei può fingere che quel nome non esista più, ma lui è lì, vivo, presente, un’ombra che non può scrollarsi di dosso.
"Tu sei come l'edera, madre mia"
Su chi le si avvicina, lei si attorciglia, gli preclude luce e aria.
Ha soffocato suo padre. Ha stritolato Paraske
Paraske - L'Oidio della ViteFactions: I Propilei, BensonTeaser: “Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”Ilyana lo ha sempre pensato. Una vite cresce forte, si allunga, si aggrappa, ma non sa stare da sola. Ha bisogno di un sostegno, di una guida. E lei ha fatto c (...). Ha reso buio quella che sarebbe dovuta essere luce.
è proprio per sfuggire alle sue radici tentacolari che Paraske si diede alla fuga nei boschi, per avere finalmente l'opportunità di riuscire a respirare senza la sua ombra oppressiva. Ma quando tornò, lei era ancora lì, ancora più rigogliosa e opprimente. Non più una Benson, ma una Fox. Un'odiosa Fox. L'odio per ogni risata cortese che riserva agli ospiti del marito, per ogni volta che dice “noi” parlando della famiglia Fox cresce nel cuore di Paraske. L'odio per ogni cosa che fa finta di aver dimenticato.
Ma più di tutto, l'odio perché, nonostante tutto, lei è ancora lì. Sempre più forte. Sempre più viva. Sempre di più.
"Tu sei come l'edera, madre mia"
Factions:
I Propilei
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Benson
Titolo: L'Oidio della Vite
Keywords: conflitto famigliare, mistero, rivalsa
Teaser: “Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”
Ilyana
Ilyana - L'Eriofide della ViteFactions: I Propilei, BensonTeaser: "Madre mia, hai sempre voluto che io crescessi come un tralcio di vite, come te, ma mentivi, tu non sei vite, sei edera."Paraske lo pensa ogni volta che la guarda. Una pianta che si avvolge, si attorc (...) lo ha sempre pensato. Una vite cresce forte, si allunga, si aggrappa, ma non sa stare da sola. Ha bisogno di un sostegno, di una guida. E lei ha fatto ciò che era necessario per darglielo.
Paraske non capirà mai. Non capirà cosa significhi guardare i figli negli occhi e vedere la paura. La paura di un futuro che si sgretola, di una casa che non basta più, di un nome che non protegge.
Non capirà mai cosa significhi essere una madre e sapere che l’amore, da solo, non nutre.
“Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”
Quando suo padre è morto, cosa sarebbe rimasto per Paraske? Il glorioso nome Benson? Una locanda in mano a uomini incapaci di tutto se non di bere e ubriacarsi? Nessuna sicurezza, nessuna certezza, solo promesse sussurrate da una famiglia che non aveva più nulla da offrire.
E allora Ilyana
Ilyana - L'Eriofide della ViteFactions: I Propilei, BensonTeaser: "Madre mia, hai sempre voluto che io crescessi come un tralcio di vite, come te, ma mentivi, tu non sei vite, sei edera."Paraske lo pensa ogni volta che la guarda. Una pianta che si avvolge, si attorc (...) ha fatto quello che doveva. Si è risposata. Ha scelto un uomo forte, un nome potente, una casa che non avrebbe tremato al primo soffio di vento. Ha scelto per il suo bene.
“Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”
E Paraske cosa ha fatto? Ha scelto la fuga. Ha voltato le spalle alla sua stessa madre, al sacrificio che lei ha compiuto, all’unico futuro che poteva garantirgli. Scelse un rifugio nei boschi, come se il freddo e la fame fossero più nobili dell’intelligenza.
Ha preferito la rabbia alla ragione. Ha preferito odiare lei, piuttosto che capire.
Lo capirà, un giorno. Quando le spalle inizieranno a curvarsi sotto il peso del mondo, quando capirà che la vita non è solo ideali e fedeltà a un cognome, ma sopravvivenza, scelta, compromesso.
Forse allora vedrà che non sono poi così diverse, vite ed edera. Entrambe si attorcigliano.
Entrambe infestano.
Entrambe sopravvivono.
“Sei come un tralcio di vite, cuore mio.”
Factions:
I Propilei
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Benson
Titolo: La Cicalina
Keywords: innocenza, derisione, conflitto
Teaser: Si dice che Selina ancora guardi il mondo con gli occhi di una bimba spaurita.
Si sussurra che Gazzella, pur non essendo più Selina Benson, ancora creda che, pregando il fiume, Egli le donerà una perla, la porrà nel suo grembo, e questa crescerà nel suo ventre fino a dischiudersi in figlio. Come una creatura ingenua, continua a sussurrare i suoi segreti agli Alberi, che sospingendo fino al cielo i rami adunchi possano portare il suo sospiro fino agli Dei. E con quegli occhi dolci, pieni di speranza, osserva Falena
Falena - La Falena Della ViteFactions: I Peoni, BensonTeaser: Oggi potete vedere Falena portarsi avanti nel fango sotto il peso del suo nuovo nome da bestia, ma c'erano tempi più lieti, tempi in cui il suo nome era ancora Savva Benson, un nome quasi dimenticato (...). Perché sa che Savva sarà lì per sempre, al suo fianco, e Gazzella non sarà mai veramente sola.
Si racconta che Falena
Falena - La Falena Della ViteFactions: I Peoni, BensonTeaser: Oggi potete vedere Falena portarsi avanti nel fango sotto il peso del suo nuovo nome da bestia, ma c'erano tempi più lieti, tempi in cui il suo nome era ancora Savva Benson, un nome quasi dimenticato (...), l'abbia tirata fuori da così tanti guai, che ormai neanche lei li ricorda più tutti.
Ma Selina, Gazzella ancora continua a sperare nel futuro, perché riserva loro dolcezza, comprensione. Li vedo tenersi le mani con tenerezza, e lo sguardo di Gazzella è quello di una creatura innocente, in balia di un mondo così grande.
Ma è sicura, Selina, di poter contare davvero sempre e soltanto sulla sua protezione? Perché anche i cuori più saldi, talvolta cedono. E di questo passo, potrebbe trovarsi dolorosamente sola.
E se accadesse, che cosa potrà mai fare allora la Gazzella?
Factions:
Benson
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I Peoni
Titolo: La Falena Della Vite
Keywords: abbandono, protezione, abnegazione
Teaser: Oggi potete vedere Falena portarsi avanti nel fango sotto il peso del suo nuovo nome da bestia, ma c'erano tempi più lieti, tempi in cui il suo nome era ancora Savva Benson, un nome quasi dimenticato e ormai pronunciato solo dall'amata sorella Gazzella
Gazzella - La CicalinaFactions: I Peoni, BensonTeaser: Si dice che Selina ancora guardi il mondo con gli occhi di una bimba spaurita.Si sussurra che Gazzella, pur non essendo più Selina Benson, ancora creda che, pregando il fiume, Egli le donerà una perla (...).
La storia è nota ai più e non c'è certo bisogno che ve la racconti io, ma, per farla breve, i due bambini dei Benson rimasero orfani proprio nel periodo più buio della famiglia e per loro non ci fu altra scelta se non quella di diventare peoni, schiavi.
Così Savva non esiste più e oggi esiste solo Falena, che si spacca la schiena giorno dopo giorno.
E quando in sera gli altri peoni si riuniscono attorno al fuoco, a riposarsi dopo l'estenuante giorno di fatiche, potete vedere Falena essere l'anima della festa, sua la prima coppa a essere colma del dolce retaggio dei Benson, suoi i canti e i racconti roboanti. Ma quando gli altri iniziano a favoleggiare di cosa faranno quando saranno liberi, allora vedrete Falena scuotere veemente la testa. Perché lo sa Falena, lo sa bene che non sarà una guerra combattuta dai loro padroni a permettergli di sentire la brezza della libertà sui loro volti. Falena sa che la libertà è solo una sporca illusione, una menzogna. E volge lo sguardo alle donne del gruppo, che ascoltano col capo chino, emarginate tra gli emarginati. Certo per loro non cambierà niente. Schiave erano e schiave rimarranno.
E in quel momento una lacrima riga il volto di Falena al loro pensiero.
E una seconda al ricordo di un amore lontano e perso nel tempo.
Una terza infine per l'amata sorella, mentre giura tra sé e sé di proteggerla a ogni costo da quella vita di infamie e ingiustizie.
Poi un sorriso si forma sulle sue labbra e cresce lentamente fino a trasformarsi in una sonora sghignazzata.
E allora ride di cuore, una risata sguaiata e interminabile. Nessuno saprebbe dire perché ride. Forse è solo follia o forse, in cuor suo, sa che anche un'illusione può essere potente e che, fosse anche solo per un giorno, la giusta menzogna può capovolgere il mondo.
Factions:
I Peoni
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Benson