Ebenes
Player: Fabrizio Mele
Quel vecchio spilorcio di Ebenes! Ma guarda se, in un emporio rispettabile, tocca assistere alla scena di qualcuno che chiede lo sconto sul pane. Sul pane, capite? Non su gioielli o cavalli: sul pane. Non ha un briciolo di dignità, quel taccagno incartapecorito.
Fosse per lui, camperebbe con mezza pagnotta a settimana e sarebbe pure pronto a predicare che chi mangia di più è solo un ricco sprecone. Come se lui non lo fosse! Perché, diciamolo: Ebenes Grant è ricco da far vomitare. Probabilmente potrebbe comprarsi Itaca intera, case, campi e perfino il campanile... ma se gli chiedi in prestito un dollaro, ti risponde che non può, che vorrebbe tanto, che sta passando un brutto momento… tutte le solite menzogne ben confezionate, da vero spilorcio.
Lo si vede spesso, il vecchio, con quello sguardo altezzoso, come se si fosse dimenticato che un tempo, quando i Fox regnavano su Itaca, i Grant non erano altro che vaccari da retrovia, sudati e ignorati. Ora, con la fortuna che s'è messo in tasca, vive di rendita ma continua ad atteggiarsi a poveraccio. E ha pure il coraggio di dire che i Fox avrebbero dovuto essere più generosi con gli itachesi. Proprio lui!
Va detto, però: Ebenes è sempre stato coerente. Per lui, i cavalli non valgono nulla: troppi costi, troppa lentezza. Il petrolio, invece, quello sì che rende. Le tradizioni? Non servono a nulla. Gli accordi commerciali con le aziende dell’entroterra, quelli sì che costruiscono un impero. Sa sempre dove mettere il piede. Avido, ossessivo, calcolatore, Ebenes non spende un dollaro se non ha già visto il modo di farne dieci.
Se Itaca deve rinascere, secondo lui non sarà grazie al sudore sulla fronte, ma al suono delle monete in un saccoccio.
E se non fosse per l’attaccamento quasi morboso che mostra verso TelemacoTelemaco - Il PalafrenoPlayer: Enrico MainettiFactions: L'Acropoli di Itaca, Grant, ci si potrebbe tranquillamente convincere che ha venduto anche il cuore, pur di far soldi. E poi non è manco il suo vero nipote: è solo il cugino minore di Ulisse (che gli Dei lo tengano nel palmo!), eppure sembra l’unico per cui provi davvero qualcosa. Su di lui punta tutto.
Meno male che Penelope ha avuto la furbizia di tenerselo stretto, quel vecchio rospo dorato. E guardatelo un po’ come si muove: potrebbe ancora lavorare, quel ronzino spelacchiato, ma vive alle spalle di una donna. E poi è sempre lì a puntare il dito, a dire che i fannulloni sono gli altri.
Puah!