Teaser
Non ci credeva nessuno, a questa storia che Penelope sarebbe riuscita a tenere in piedi una cittadina dimenticata dagli Dèi come Itaca per così tanto tempo. Quando il buon Laerte ha tirato le cuoia - e c'ha messo un sacco a morire, sperava così tanto di veder tornare il figlio dalla guerra che a un certo punto ha fottuto le forbici alle Moire, ma sai com'è, prima o poi in una bara ci finiamo tutti e alla fine ci è finito pure lui - dicevo, quando il vecchio ha finalmente deciso di crepare, l'uomo di famiglia, Telemaco, era troppo piccolo. Quindi hanno preso sta poveraccia e le hanno detto: "Senti Penny, finché non torna tuo marito prenderai il suo posto e ti gestirai tu le beghe di Itaca". E lei? Beh, lei ha detto sì senza avere la minima idea di cosa la aspettasse. "Lo farò per Itaca e per mio marito", ripeteva la disgraziata.
Sapessi quante scommesse, al saloon: i più magnanimi le davano al massimo una settimana, poi sarebbe corsa a chiedere aiuto in lacrime, dicevano, o sarebbe impazzita o sarebbe scappata dalla città. Qualcuno la immaginava già ubriaca in mezzo alla polvere della piazza o impiccata in camera sua. E diciamocelo, probabilmente sarebbe davvero finita così se non fosse stato per il suo piccolo gruppetto di sostenitori.
Ma c'hanno visto lungo, quelli del Simposio: hanno puntato sul cavallo ferito, quello ha vinto e ora guardalo lì, il circolo felice della donna al potere, con i suoi incontri e i suoi intrighi. Dicono che vogliono scrivere - o riscrivere, nessuno l'ha capito bene - la storia di Itaca, che la vera ricchezza è il progresso e che la rivoluzione parte dagli ideali. Ma ormai lo sanno tutti, in città, che non sono solo il gruppo di strilloni che sembrano: qualcuno dice che siano loro i veri pezzi grossi, quelli che contano sul serio e prendono le decisioni.
Una volta Penelope si è ammalata e non si è vista in giro per due settimane. Due fottute settimane, capisci? Secondo me si è solo presa una pausa perché non ce la faceva più, ma insomma, sta di fatto che è sparita. Ecco, non passava ora del giorno o della notte senza che qualcuno del Simposio passasse da casa sua. Dicevano di riunirsi in privato con lei, poi tenevano discorsi all'Agorà, davano ordini qua e là, prendevano decisioni, cose così. Non potevi alzare un dito che gli stronzi erano lì a fissarti e minacciarti di fare la spia alla loro Penny. Che poi secondo me facevano tutto loro e a lei non l'hanno nemmeno vista in faccia, quelle due settimane. Pare anche che per chiedere un favore a Penelope convenga ingraziarsi qualcuno del Simposio e poi quello farà il lavoro sporco per te.
Una cosa è certa: se ti sentono parlar male di lei, quelli sono in grado di venire a cercarti a casa, prenderti per i capelli e lasciarti qualche regalino tipo, che so, un occhio nero o qualche dente in meno. Non è che sono così protettivi solo perché sanno che la poveretta, senza di loro, sarebbe stata destinata a soccombere tanto, tanto tempo fa?
Characters
Titolo: La Pegaso
Keywords: lealtà, amicizia, fiducia
Teaser: Balla, Nina, e balla, Nina!
Tra i veli leggeri e le ombre del Simposio, tra i sussurri delle ancelle e i segreti della notte.
Balla con le parole dolci che curano, con quelle taglienti che sanno ferire.
Balla, Nina, e balla, Nina!
Perché tutti la vogliono accanto, perché tutti la vogliono amica,
perché Itaca senza Nina sarebbe muta, un palazzo senza colonne, un regno senza regina.
Balla, Nina, e balla, Nina!
tra le stanze del Sindaco, tra le dita di Penelope che si stringono nel dubbio.
Lei parla, Nina ascolta. Lei tace, Nina capisce. Lei chiede, Nina decide.
Perché quando Penelope ha bisogno di una guida, è a Nina che guarda.
Balla, Nina, e balla, Nina!
Che la tua voce è miele e veleno, che il tuo nome è sulle labbra di chi spera e di chi trema.
Se sei amica, proteggi. Se sei nemica, rovini. Sei l’Ancella che ogni donna vorrebbe avere accanto, sei la consigliera che ogni uomo teme. Non c’è trama a Itaca che non abbia sfiorato le tue mani.
Balla, Nina, e balla, Nina!
Che la gente t’ama, che la gente t’osserva, che Itaca aspetta la tua parola per sapere dove il vento soffierà domani.
Balla, Nina, e balla, Nina!
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Grant
Titolo: L'Argento Vivo
Teaser: Cosa c'è di più pericoloso di una donna ferita, illusa e abbandonata? Una donna ferita, illusa, abbandonata e che ha imparato come farsi strada nel mondo.
Arianna ama passare inosservata. Col suo viso pulito e i modi accomodanti, forte di quella sua bellezza che non ha bisogno di essere ostentata e di una mente che pensa più velocemente di quanto voglia dare a vedere. Sembra che sia nata per farsi amare e rispettare. Sa a chi sorridere, a chi lasciare una carezza sulla guancia e chi ignorare; conosce l'importanza di una lusinga, il peso delle parole e l'arte di utilizzarle per ottenere ciò che desidera.
Se qualcuno, a Itaca, decide di fare una pazzia ci si deve chiedere se sia per propria volontà o perché una voce suadente gliel'ha sussurrato all'orecchio. Perché c'è chi è nato per occupare posizioni scomode, chi per spezzarsi la schiena sui campi e chi per rischiare la vita sul campo di battaglia; Arianna, invece, sa che il suo posto è una comoda poltrona su cui sedersi, conversare amabilmente e fingersi assertiva, se necessario. Può farti fare cose che non ha nemmeno avuto bisogno di chiedere e la cosa assurda è che tu non te ne accorgi nemmeno.
Di una cosa, però, si accorgerebbe anche il più stupido degli idioti: l'odio e il disprezzo che riversa addosso a Teseo
Teseo - L'Avvoltoio RealeFactions: La Banda O'Donnel-Ripley, FoxTeaser: “Eccolo là, lo stronzo che ha spezzato il cuore di Arianna… Dei, non ci posso credere, guarda come cammina, come si atteggia! Sempre con quell’aria da ‘io so tutto, io sono l’eroe, io agisco per il be (...) ogni volta che incrocia il suo sguardo. Lui, che l'ha sedotta e poi abbandonata come se fosse un oggetto, che ora cammina per le strade della città con le spalle dritte e il mento sollevato.L'ha capito a sue spese, Arianna, che la vita può lasciare cicatrici sul cuore. E allora che siano gli altri a farsi ferire dalla realtà; a lei non interessano meriti e riconoscimenti. Lei adora muovere i fili e tessere nuovi, interessanti intrecci.
In fondo cosa c'è di meglio che gustarsi la vendetta senza nemmeno sporcarsi le mani?
Factions:
Marlowe
,
Il Simposio di Penelope
Titolo: La Purosangue
Keywords: generosità, sotterfugio, furbizia
Teaser: “Oh, certo, Climena è sempre così generosa. Sempre a raccogliere fondi per i bisognosi, sempre a organizzare eventi di beneficenza… Ma quei soldi, poi, finiscono davvero nelle mani giuste?”
“Eh, chi lo sa? Di sicuro si dà un gran da fare, la nostra cara dama di carità. Sempre indaffarata, sempre con un sorriso sulle labbra, sempre pronta a offrire un tè che sa più d’acqua che di foglie. Ma d’altronde, è una Grant… non può certo farsi vedere con le mani vuote.”
“E pensare al povero Theone Williams… Che destino il suo, sposato con una gallina che passa più tempo tra stoffe e comitati che con lui. Lui, dicono, vorrebbe tanto un figlio.”
“E lei niente, mai rimasta incinta. Strano per una Grant, no?”
“Magari è sterile.”
“Magari non ci prova neanche.”
Ridacchiano dietro ai bordi delle tazze, stringono le labbra come se stessero per assaggiare un segreto troppo caldo. Poi, il fruscio leggero delle gonne annuncia il ritorno di Climena.
“Oh, vi ho lasciate sole un istante e siete già in gran conversazione! Stavate forse parlando di me?”
Nessuna risponde, ma qualcuna abbassa lo sguardo sulla tazza. Climena sorride, sistema un ricciolo con aria distratta e versa il tè con la solita grazia leggera.
Forse è solo sciocca.
O forse, mentre fingeva di sistemarsi i capelli, ha ascoltato ogni singola parola.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Grant
Titolo: La Vecchia Cannella
Keywords: fedeltà, maternità, attesa
Teaser: "Il mio bambino tornerà. Sì, tornerà. È vivo, lo sento. Tornerà."
Così Euriclea chiama il "suo" Ulisse, allevato come se fosse stato davvero suo figlio. Nel Simposio di Penelope, Euriclea Jefferson siede nell'angolo più nascosto della stanza, con la compostezza di chi conosce il proprio posto nel mondo. La Vecchia Cannella, così viene chiamata dai bambini, è una vecchia peona senza figli a cui è stata concessa la libertà proprio da Laerte Grant, alla nascita di suo figlio Ulisse. Divenne la sua nutrice e crebbe il ragazzo come un figlio. Quando nacque Telemaco, fu sempre lei a occuparsene, vegliando sulla dinastia dei Grant con dedizione incrollabile.
Ma il suo cuore non ha mai lasciato Ulisse. L’ha visto crescere, combattere, partire, soffrire. Gli ha medicato il ginocchio quando si è ferito durante una battuta di caccia al cinghiale. Ha pettinato la sua futura moglie, Penelope, il giorno delle nozze. Ha allevato il loro figlio, Telemaco
Telemaco - Il PalafrenoFactions: L'Acropoli di Itaca, GrantTeaser: Cosa fa di un uomo un uomo?Le ombre dei padri ricadono sempre su di noi, come un peso inevitabile e ponderoso e pochi sono coloro che riescono a emergerne vittoriosi. E l'ombra di un uomo come il Gene (...). E ora Euriclea attende paziente il ritorno del Sindaco. Attende che il suo bambino torni sano e salvo, certa che solo lui possa rimettere Itaca in ordine.
Dolce d'animo, gentile e materna. Come la cannella nei dolci, che li rende ancora più gustosi. Ma Euriclea è anche una donna dei suoi tempi. Conservatrice fino al midollo, non crede che una donna possa governare. Le donne hanno il loro compito: prendersi cura della casa, del marito, magari dare alla luce i futuri sindaci di Itaca. E Penelope, per quanto nobile d'animo, non fa eccezione.
Quando Ulisse tornerà (perchè tornerà, lo sente) lo aiuterà con ogni mezzo. Nessun altro deve fargli del male, il suo bambino ha già patito abbastanza. Euriclea farà in modo che tutto torni al suo posto. E lei sa bene qual è il posto di ognuno.
Factions:
,
Jefferson
,
Il Simposio di Penelope
Titolo: La Poiana
Keywords: sotterfugio, mistero, amore segreto
Teaser: Calipso scioglieva quei nodi, pettinando i capelli della sua Signora, Penelope. Ogni nodo era una promessa che faceva a se stessa, un impegno che non avrebbe dimenticato. Uno strattone di troppo, un lieve lamento da parte di Penelope, ma Calipso sorrideva in silenzio. I capelli di quella donna erano lo specchio della sua miserabile esistenza: arruffati, spenti, fragili. Nulla a che vedere con la propria chioma, forte e indomabile come le radici delle salde mangrovie. La sua era la criniera di una regina, maestosa e incontrastabile.
Penelope nemmeno se ne accorgeva, quando Calipso le strappava di proposito qualche capello. Troppo persa nei suoi pensieri, troppo distratta da questioni che per lei sembravano contare più del proprio aspetto. Indegna, ignobile, non prestava attenzione alla propria figura. D’altronde, per aver donato un gioiello come Calipso a quel plebeo di Eirenaios
Eirenaios - La Sudata GhineaFactions: L'Acropoli di Itaca, WilliamsTeaser: Albeggia. Una figura solitaria si desta, si incammina verso i campi.Il sole sale, svetta alto nel cielo, ma l'uomo resta lì: chino sulla terra, mani callose affondate nella polvere, camicia incollata (...), doveva averci riflettuto ben poco. E questo non faceva che confermare quanto poco acume le avessero concesso gli Dei.
Calipso avrebbe potuto contare sulla punta delle dita molte altre persone – lei per prima – che avrebbero occupato quel seggio sindacale con più bellezza, con più valore. Per questo offriva sempre a Penelope ciò che le serviva per continuare a scrivere le memorie del compianto Laerte. Poiché il posto di Penelope era fra le pagine ammuffite, e il suo destino era quello di marcire sola. Per questo le sorrideva con affabilità, perché sapeva che agli stolti un sorriso non si nega mai.
E per questo, ogni giorno, spolverava con particolare cura la foto dell’amato Ulisse, e supportava Penelope nella speranza del suo imminente ritorno. Perché Calipso sapeva che i fili del Destino erano ingarbugliati, ma il suo era saldo tra le proprie mani, più brillante di tutti gli altri.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Fox
Titolo: La Cantastorie
Keywords: passione, mistero, allegria
Teaser: Osserva il suo sguardo, guarda i suoi modi fieri e autentici: non li trovi travolgenti? Quel sorriso spudorato e dolcissimo fa battere i cuori di molti, e sono convinta che, cercando accuratamente, potresti ritrovarlo descritto nei poemi che parlano di indomiti eroismi. Si dice che la persona che noi soprannominiamo "Cantastorie di Itaca" stia aiutando la Signora Grant a trovare la giusta intensità per redigere le memorie di Laerte Grant, e non riesco a pensare a nessun’altro di migliore per un simile compito. Per questo puoi vedere la sua figura aggirarsi spavalda in ogni occasione mondana, perché, come afferma spesso: “Il favore degli Dei ci ha permesso di far parte di questa storia, e io, con lo stesso favore, scriverò di ognuno di voi”.
Oh, hai visto come Orestia/Oreste
Orestia/Oreste - L'Arco InfallibileFactions: La Banda O'Donnel-Ripley, O'DonnelTeaser: Hai mai sentito odore di zolfo passando vicino all'Officina di Orestia/Oreste, l'Arco Infallibile? È uno di quei momenti in cui faresti bene a girare alla larga dal carrozzone della Banda, perché sign (...) segue sempre con lo sguardo ogni sua mossa? Sembra voglia farne il suo pasto! Ma ciò che ammiro maggiormente, è quel modo indomito di approcciarsi alla vita. Non serve avere nessuno al proprio fianco, quando si è mossi da un simile fuoco! A quel punto, tutti gli altri attorno diventano necessari, ma non fondamentali, e questo fa sì che la sua voce sia sempre cristallina, e le sue parole ardenti. Quando arriva, sembra illuminare le stanze più buie con la sua semplice presenza. Ma ciò che mi stupisce sempre più, è come sembri sempre sopra ogni cosa giusta o sbagliata: a tal punto crede nelle proprie capacità, da sembrare intoccabile, nessuna beffa del destino pare aver potere sulle sue azioni! Il suo passo è sicuro e leggero.
Che dici? Mi sto innamorando? Ma dai, che sciocchezza: la mia è solo sincera ammirazione.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Perez
Titolo: Il Mulo
Keywords: conflitto famigliare, introversione, riscatto
Teaser: “Ehi, giovane! Ti trovo sempre con quel naso ficcato nei tuoi maledetti libri, come se un mucchio d’inchiostro potesse ferrarti più di un buon cavallo o di un fucile ben oliato. Mentre gli altri si guadagnano da vivere col sudore della fronte, tu te ne stai chiuso in quell’officina a giocare coi tuoi congegni, guadagnandoti a malapena il pane.”
Una grassa risata riempie l’aria.
“Tuo padre. Ebenes
Ebenes - Il RonzinoFactions: L'Acropoli di Itaca, GrantTeaser: Quel vecchio spilorcio di Ebenes! Ma guarda se, in un emporio rispettabile, tocca assistere alla scena di qualcuno che chiede lo sconto sul pane. Sul pane, capite? Non su gioielli o cavalli: sul pane. (...)… lui si che è più duro di una steppa senz’acqua! Ho sentito come ha minacciato più volte di tagliarti fuori, e sai che non scherza. Lui vuole una prole che sappia badare a se stessa, non una che passi le notti a scarabocchiare strani marchingegni come se la scienza potesse dargli da mangiare! Ma tu niente, niente! Sempre con la testa fra gli ingranaggi e gli esperimenti, come se il mondo fosse un dannato problema da risolvere.”
Una forte pacca sulla spalla riecheggia nel silenzio.
“E sia al Simposio che al Saloon, invece di fare il normale come tutti gli altri, fai la tua solita parte: il libro parlante. Uno dice una cosa, e tu subito a tirar fuori storie, leggi, teorie… roba che la metà della gente manco capisce. Ma se almeno tutta 'sta conoscenza ti portasse un soldo, tuo padre forse la smetterebbe di sbraitare. Ah, giovane… prima o poi dovrai deciderti. O metti il cervello al servizio di qualcosa che renda, o finirai a vivere di aria e sogni. E quelli, mi spiace dirlo, non ti riempiranno mai la pancia.”
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Grant
Titolo: Il Doblone di Ferro
Keywords: spietatezza, dominanza, sotterfugio
Teaser: Mentre la notte avvolge Itaca con il suo manto stellato, disturbato solo dai pochi lumi tremolanti nelle strade polverose, dall’alto della collina, Celèno Williams osserva la città stendersi sotto di lei, un ammasso di case, ambizioni e fallimenti. Il vento notturno le solleva il bordo del soprabito, ma il freddo non la sfiora. Lì sotto, alcuni si spezzano la schiena per costruirsi un futuro, mentre altri annegano nella loro stessa miseria, aspettando che qualcuno li salvi. La sua espressione disgustata è palese: li disprezza. Non c’è spazio per i deboli in questo mondo. Chi non si rialza, chi si lascia schiacciare… non si merita nulla, nemmeno l’aria che respira. Ma chi lotta, chi è disposto a sacrificare tutto pur di emergere, otterrà cento, mille volte quanto investito, e sarà tra i pochi a meritare il suo rispetto.
Stringe le mani dietro la schiena e fissa l’orizzonte, oltre la città addormentata. I primi raggi del sole iniziano a rischiarare il cielo, e il vento si agita, fresco e frizzante. Celèno arriccia il naso, si bagna un polpastrello con la saliva e lo alza dinanzi a sé. L'aria di Itaca all'alba offre sempre consiglio, ma questa mattina porta anche con sé profumo di cambiamento, l'odore di opportunità ancora inesplorate. E Celèno non si lascia sfuggire occasioni. Conosce il valore di ogni grammo di minerale estratto, di ogni contratto firmato con le sue dita sottili, ma inesorabili. La vita è una porta spalancata verso la grandezza che solo lei ha il coraggio di immaginare, e in questo momento lo percepisce chiaramente: qualcosa di grande sta per accadere. Tutto sta per cambiare, e sta a lei assicurarsi il seggio migliore per poter sfruttare la situazione al meglio. La città dorme ancora sotto di lei, ignara di ciò che presto accadrà. Ma Celèno no. Lei non dorme mai.
Factions:
,
Il Simposio di Penelope
,
Williams
Titolo: L'Ametista d'Ombra
Keywords: gioco politico, manipolazione, sotterfugio
Teaser: La mente di Egeria non ha mai trovato pace. Non quando, da ragazzina, trascorreva le giornate sui libri, quando ancora i Marlowe si potevano permettere di mandare le loro figlie a scuola. Non ora che, forte del suo sapere, degli insegnamenti che ha ricevuto e di un'intelligenza che in troppi sottovalutano è riuscita a guadagnare la fiducia delle persone che contano e, dentro Itaca, prendono le decisioni importanti.
Ha occhi attenti, lingua affilata e la determinazione di chi non ha bisogno di farsi insegnare nulla. Ascolta, valuta, soppesa e poi demolisce. Non è il tipo che crede a quello che sente, anzi; è più quella che cerca prove, raccoglie informazioni e poi sceglie attentamente quali condividere e quali tenersi per sé, magari per usarle per un tornaconto personale.
E ha la testa dura, lei, di quelle che se decide di fare una cosa nessuno la può fermare e se si fissa su una questione non si dà pace finché non arriva in fondo.
Come quella storia della sfortuna dei Williams. Continua a ripetere che secondo lei c'è qualcos'altro sotto; qualcosa che non riguarda la sorte, ma le persone di Itaca, quelle che ogni giorno si incontrano per strada e si salutano, quelle che si conoscono da sempre ma poi nascondono chissà quali segreti.
Che poi, parlando di segreti, prima o poi qualcuno glielo chiederà a quell'allocco dello Sceriffo, Egisto
Egisto - Il Mangiatore di SpadeFactions: L'Acropoli di Itaca, PerezTeaser: Si alzarono risate sguaiate, grasse, cariche di disprezzo. Davvero qualcuno pensava di chiamare lo sceriffo? E cosa avrebbe mai potuto fare Egisto? Sgridarli? Minacciarli con un dito alzato? O, ancora (...), come ha fatto a conquistare una donna così.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Marlowe
Titolo: La Malapianta
Keywords: conflitto famigliare, fuga dal passato, riscatto
Teaser: La povera, dolce, sventurata, disgraziata Myrtha. Viene chiamata "La malapianta". La buona a nulla dei Benson. Nata donna in una famiglia dalle idee molto tradizionali e cresciuta come se non contasse nulla, come se da lei non ci si potesse aspettare nulla di buono. Eppure Myrtha sa quanto potrebbe fare per se stessa, per l'ingrata famiglia e per tutta Itaca, se solo ne avesse la possibilità e i mezzi per procedere.
Myrtha si svegliava di buon ora, rassettava la casa, preparava la colazione per sua famiglia. Poi indossava qualche suo vestito rammendato alla buona, un grembiulino sudicio e andava a lavorare nel Saloon. E, sempre nel Saloon, Myrtha lavava, rigovernava, preparava i pasti, puliva il vomito di chi aveva alzato troppo il gomito dal pavimento, lavava le tovaglie fino a renderle immacolate, comprava il pane, serviva ai tavoli, riempiva fusti di birra, guidava le donne dietro il bancone quando partiva qualche rissa, convinceva i suoi ospiti a non sparare sul pianista... il tutto con grande senso del dovere, con incredibile dovizia.
Ma i suoi genitori, Thalis
Thalis - L'AmpelografoFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Si dice che, se entri nel Saloon dei Benson al momento giusto, quando il whisky gli ha sciolto la lingua, ma non ancora spento il cervello, puoi sentirlo pronunciare parole capaci di cambiare il desti (...) e Melina
Melina - La CaudaliaFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Chissà se Melina ricorda quella vite, che curiosa sbirciava dalla sua finestra? Allungava i suoi pampini, sottili e delicati, quasi come se volesse sfiorare per un momento l’intimità della nostra casa (...), i proprietari del Saloon, non erano mai contenti di lei. Myrtha puliva il pavimento troppo frettolosamente, non rimuoveva tutte le macchie dalla tovaglia, faceva cadere la birra dai boccali. Lei è la figlia "guasta", quella imperfetta. Non come Nektarios
Nektarios - Il Tralcio di ViteFactions: L'Acropoli di Itaca, BensonTeaser: Silenzio. Le senti? Cicale e grilli compongono un'ensamble tra i radi cespugli che circondano la Locanda Benson. Eppure anche loro tacciono quando sentono la sedia trascinata, i boccali poggiati sugli (...), nato uomo, primogenito e benedetto dagli Dei per bellezza e acume. Un giorno, la Malapianta disse "basta" e, da sguattera dei Benson, divenne la serva di Penelope Grant. Forse il Sindaco reggente vide nei suoi occhi un'ambizione come poche? Comunque, oggi Myrtha si sveglia all'alba, rassetta la sua stanza, sistema la camera della signora Grant, prepara la colazione per tutto il Simposio e dopo va a lavorare nell'odiato Saloon di famiglia. Con un piccolo solletico nell'anima: finito il suo turno lavorativo, torna agli alloggi della gentile signora Penny Grant. Un posto che ora chiama "casa" e che non ha nessuna intenzione di perdere per un matrimonio sbagliato della signora Grant con un idiota qualsiasi. E quella casa Myrtha farà di tutto per tenersela stretta.
Factions:
Benson
,
Il Simposio di Penelope
Titolo: La Sovrana di Seta
Keywords: follia, talento artistico, rivalsa
Teaser: E dire che 'Aracne' un tempo era come dire 'bellezza'. Guardatela adesso, avvolta nelle sue stoffe come fossero cenci, reclusa nell'Atelier che le fa da castello e prigione. Infelice, folle, Aracne, è troppo tempo che non si fa vedere a partecipare alla scrittura dell’Ithàrion, il libro di Laerte, troppi spilli crudeli ha puntato alle amiche che hanno provato a farla uscire di lì, a riflettere, a respirare la vita altrui come prima, quando i vestiti che tesseva erano come ritratti, panoplie straordinarie e sgargianti, capaci di valorizzare chiunque, di rendere manifesto il bello che ciascuno aveva dentro, con sete pregiate e accessori eleganti. Il colore perfetto, la forma adeguata. Le vite dei clienti erano per Aracne fusi e rocchetti, le loro esperienze filati, l'ambizione animava la spola, i loro sogni come una grande tela. E chi usciva dall'Atelier era davvero magnifico, letto nel suo intimo come mai prima, mai stato così sicuro di sé. E mai più Aracne stupirà Itaca con le sue creazioni. Sbava, perfino, come se filasse dalla bocca, o delira, altre volte, come se fosse finita a leggere nelle anime degli Dei stessi, e non avesse retto la mole dei loro capricci, delle loro lunghe ere di macchinazioni. E a chi osa disturbare la Sovrana di Seta, chi osa scostare le matasse che celano la raggiante artista di un tempo, guai! Aracne non ha perso il dono di scrutare nelle vite dei cittadini di Itaca, ma le sue tele sono disperate, le sue letture crudeli: sventurati sudari informi, tessuti di un solo colore.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Williams
Titolo: Il Pezzato
Keywords: estraniamento sociale, maltrattamento, mistero
Teaser: Dicono che Telegono sia lento.
Non nel corpo eh, quello si muove con una grazia che sembra involontaria, ma nella testa, dicono. Che ci metta troppo a rispondere, che le sue parole arrivino sempre un po’ in ritardo, come se dovesse prima trovarle, metterle in fila, controllarle una per una prima di lasciarle uscire. Lo vedono camminare da solo, con gli occhi fissi su qualcosa che nessun altro nota, le mani che seguono il bordo di un mobile, la trama di un tessuto, il profilo di una moneta. Lo vedono fermarsi a osservare il vento che muove le foglie, a contare le piastrelle sotto i piedi. Lo vedono, e scuotono la testa.
Dicono che Telegono sia lento, c’è chi dice che lo faccia.
E per cosa? Per passare da scemo?
No, per passare inosservato. Per non far paura a Telemaco
Telemaco - Il PalafrenoFactions: L'Acropoli di Itaca, GrantTeaser: Cosa fa di un uomo un uomo?Le ombre dei padri ricadono sempre su di noi, come un peso inevitabile e ponderoso e pochi sono coloro che riescono a emergerne vittoriosi. E l'ombra di un uomo come il Gene (...). Perché se volesse, oh, se volesse…
Perché è un Grant anche lui, alla fine. Figlio di Ulisse, nato chissà dove, da chissà chi. Ma Penelope lo ha voluto nella famiglia, come un atto di carità o, forse, per tenerlo d’occhio.
Eppure, vuole bene a Telemaco
Telemaco - Il PalafrenoFactions: L'Acropoli di Itaca, GrantTeaser: Cosa fa di un uomo un uomo?Le ombre dei padri ricadono sempre su di noi, come un peso inevitabile e ponderoso e pochi sono coloro che riescono a emergerne vittoriosi. E l'ombra di un uomo come il Gene (...). Vuole bene a tutti. Sorride a tutti. Non si arrabbia mai.
Dicono che Telegono sia lento.
Nel frattempo, continua a camminare, senza fretta, le dita che sfiorano il legno di un tavolo, il bordo freddo di un bicchiere, il nodo di una corda. Ascolta le parole, le guarda disporsi nell’aria come pezzi di un mosaico che solo lui sa completare.
Eppure dicono che Telegono sia lento.
Factions:
Il Simposio di Penelope
,
Grant
Titolo: La Charlatan Mescitrice
Keywords: amore segreto, fuga dal passato, emancipazione
Teaser: Le aveva consegnato tre dollari, chiusi nel palmo come se bruciassero. Le aveva detto di infilarli nel corpetto e di portarli alla Mescitrice. Non potevano permettersi l’Apotecario, troppo caro, troppo distante, ma Maia, la sua apprendista, avrebbe capito. Avrebbe aiutato.
Le aveva spiegato che Maia, in fondo, era una come loro. Non era nata tra le grazie degli Dei. Era nata per resistere. La ricordava bene: sporca, con gli occhi profondi come pozzi e le ginocchia sbucciate. Quando era arrivata in città, veniva da fuori, nessuno sapeva con certezza da dove, e parlava poco. Ma ogni parola aveva dentro la polvere e la fame. Le aveva detto di essere gentile con lei. Non serviva essere coraggiosi, bastava essere buoni. Perché Maia conosceva la fame, la paura, il freddo delle stalle di notte. Conosceva i morsi della vergogna, le voci taglienti di chi le ricordava che il padre era un codardo e che la madre era morta di fame, stringendo un pugno d’aria.
Ma non era rimasta a terra. No. Penelope l’aveva raccolta, l’aveva messa sotto la sua ala come una creatura smarrita. Le aveva insegnato a leggere, a pensare, a scegliere. E Maia era fiorita, sì, ma a modo suo: non diventando gentile, ma diventando tagliente, precisa, vigile. Ora era la Mescitrice dell’Apotecario. Non sorrideva molto, ma sapeva cosa fare. E soprattutto, quando farlo.
C’era però una cosa importante da ricordare: se, arrivando, l’avesse trovata a parlare con Leoda/Leode
Leoda/Leode - La Miccia CortaFactions: La Banda O'Donnel-Ripley, O'DonnelTeaser: Quando la Miccia Corta ti passa accanto, la senti. Oh, se la senti! Impossibile non farlo.Innanzitutto te ne accorgi per le frasi totalmente sconnesse che ti dice. Prevalentemente urlate. Poi pronunci (...), avrebbe dovuto fermarsi. Aspettare. Restare nell’ombra come un sussurro. Non farsi notare. Non incrociare lo sguardo. Soprattutto il suo.
E poi le aveva chiesto, ancora una volta, se ricordava cosa dire. Che lo zio beveva tutte le sere. Che si agitava troppo. Che la sera prima aveva lasciato segni. Glieli avrebbe mostrati. I lividi parlavano chiaro.
Maia avrebbe capito. Le avrebbe dato una tisana per lo zio. Una di quelle che non si trovano sugli scaffali.
E se gli Dei avessero avuto pietà, quella tisana avrebbe funzionato.
Per sempre.
Factions:
Perez
,
Il Simposio di Penelope