Titolo: Il figlio del Sindaco
Genere:
Parole chiave: Omosessualità, violenza, conflitti familiari
Se arruolarsi fosse utile alla sua nazione lui sarebbe già in prima linea, ma arruolarsi vorrebbe dire combattere e uccidere altre persone. Anche suo padre la trova una scelta sconsiderata, la madre, Dusa, non ne parliamo. Forse proprio per questo vorrebbe arruolarsi, per non renderli felici, per non dargli quella soddisfazione. Se solo ci fosse qualcosa a tenerlo legato a questa gente. Darko sa di essere un uomo prima che ortodosso, o meglio, sa di essere necessariamente un uomo, mentre non è ortodosso che per una sciocca combinazione.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.