Decidere di intraprendere una carriera in medicina non era certo affare semplice per chiunque avesse origini contadine: ogni centesimo speso per l'istruzione dei figli era per queste famiglie ore in più di lavoro nei campi. Lo sapeva bene Sasha ed è per questo motivo che ha sempre dedicato allo studio anima e corpo, arrangiandosi come poteva per sopperire agli ammanchi. La sua vita era cambiata e aveva trovato un po' di respiro quando incontrò sul suo cammino Katiuscia: grazie alla borsa di studio messa a disposizione Sasha terminò gli studi, raggiunse la specializzazione con il massimo dei voti per poi ricoprire il primariato nel Nuovo Ospedale che lei aveva fondato. Un bel traguardo, certo! Forse è stato Dio a metterla sulla sua strada o forse è stata solo fortuna o il destino, Sasha non si loda mai, ma tutti sanno di essere in buone mani solo se sono le sue.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.