Titolo: Le voci dell'etere
Genere:
Parole chiave: Segreto, violenza, radio operatore/trice
""Patrol dropped on the field. Returning to base"" le parole crepitano fuori dalla ricetrasmittente sintonizzata sul canale dell'ONU e restano sospese nell'aria, come spettri incorporei. Ma dentro la testa e lo stomaco di Samba diventano pesanti come macigni. La sua mano agisce sulla rotella dell'apparecchio di fronte a lui fino a che non trova un'altra frequenza, quella dell'ELSO, e il suono della sua lingua natia riempie la stanza
"Corvo a Tigre. Passo"" Corvo a Tigre. Passo" "Corvo, qui Tigre. Vieni avanti Corvo.Passo" "I Puffi sono arrivati. Ripeto i Puffi sono arrivati. Passo" "Ricevuto Corvo. Tigre chiude"
Ora la Tigre sarebbe andata a caccia e per i Puffi non sarebbe stato un bel momento. Presto, molto presto, anche per lui la guerra smtterà di essere un sogno fatto di voci per diventare una lotta per difendere ciò che ama.
[Nota: Per interpretare questo personaggio è necessaria la conoscenza anche minima della lingua inglese]
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.