Titolo: Il giovane che insegue i valori occidentali
Genere:
Parole chiave: Paternità, libertà, contrasto con le origini.
Sognavo di volare, da bambino. Nel cielo blu infinito, libero da catene e radici, lontano da un mondo che non sentivo mio.
Mi illudevo, forse, ora lo so.
Ma non posso fermarmi, non oggi. Non volo più, ora corro, anzi mi nascondo.
Cerco ancora il mio orizzonte, un orizzonte di speranza, di luce, di vita.
Un orizzonte, anzi tre, e non lo cerco più solo per me.
Cosa son disposto a fare pur di trovarlo?
Non lo so. Forse tutto. Temo che presto lo scoprirò.
Ma una cosa la so, ho rinunciato a tutto per poter essere chi sono, e non mollerò, non adesso.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.