Tutti sognano da piccoli, poi scoprono che i desideri non si avverano e smettono di farlo. A me non succede.
Sognavo un principe. Ed è arrivato Zoran. Sognavo una villa con piscina. E la mia famiglia me l'ha regalata. Sognavo una vita perfetta, ed ecco questo piccolo ventre scalpitante che cresce giorno dopo giorno... ma poi sono arrivati loro... e noi siamo scappati. Perché a nessuno permetto di strapparmi i miei sogni. Neanche ai mostri dei boschi, quelli che vogliono rubarti il sonno, quelli che risucchiano la luce e la speranza, con il loro orrore, la polvere da sparo, le violenze e le grida.
Ho visto famiglie lacerate, donne divise dai loro compagni, bimbi strappati alle loro madri, ma a noi non accadrà, noi rimarremo uniti, e non permetteremo a questo male di distruggere i nostri sogni... sarebbe come morire.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.