Titolo: L'assistente del Pope
Genere:
Parole chiave: Giustizia, impegno sociale, combattività.
"Cazzo! Allora è vero quello che si dice sulle perpetue! Donna o uomo che sia, chi aiuta il Pope a lungo andare diventa la classica PERPETUA! E lì dentro c'è un dobermann!". Questo è quello che si potrebbe sentire in riferimento a Nebojsa, uscendo da una messa del Pope LudmirPope Ludmir - Il PopeGiocatore: Pao - Pao TigrinoGruppi: I Civili, GLI SFOLLATI Di DIJEVICITeaser: Essere una guida spirituale della comunità e proteggerla da ogni male, è sempre stato l'obiettivo di Pope Ludmir, Tutti lo conoscono come "Il Giusto" come colui che mai ha mischiato e mai mischierà il (...). E nessuno avrebbe da ribattere, stando in silenzio. Nella chiesa di Dijevici Nebojsa si muove agile e in confidenza come fosse casa sua, ma il suo sguardo da sfinge esige sempre dai presenti rispetto per quel sacro luogo. Scruta e osserva, e si accorge di ogni gonna stirata di fretta, di ogni nuovo livido o succhiotto sui colli mal coperti, o di un falso saluto quando cela malizia. Ed ecco che il pregiudizio sulle persone come Nebojsa si rafforza tra tutti i presenti, forse perché si sentono un po' più nudi quando si sta al suo cospetto. Infine qualcuno parla di Nebojsa come fosse una figura a due domensioni compressa nella parola PERPETUA. Tuttavia l'anima umana è più complessa di così, e solo i più attenti, o quelli con la voglia di andare più a fondo, saprebbero cogliere negli occhi di Nebijsa il lampo di una mente inquieta e affascinante.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.