Titolo: La moglie solitaria
Genere:
Parole chiave: Segreto, Romance tragica, rabbia
Il giorno che Ana entrò nella famiglia Wojciech lo ricordano tutti. Non solo perché fu una grandissima festa in occasione della quale il suocero aprì le porte della sua enorme villa a tutti i compaesani, ma anche perché fu l'ultima festa poche settimane prima dell'evacuazione. Un giorno memorabile quello, se non fosse stato rovinato da qualche invidioso che non mancò di spargere cattiverie sui novelli sposi: si dice che fu un violento battibecco tra i due la causa del perché lei abbandonò la festa così presto. E il fatto che lui abbia lasciato il tetto coniugale pochi giorni dopo il matrimonio è stato come vento che soffia sulla brace trasformandola in incendio.
Il più corposo gruppo di civili è quello degli SFOLLATI. Si tratta degli abitanti adulti del vicino villaggio di Dijevici, per lo più di religione ortodossa, che si sono allontanati dal loro villaggio per sfuggire agli scontri della guerra civile, riparando nelle vecchie colonie estive di montagna dove erano soliti portare i loro bambini. Gli sfollati non sono mai stati coinvolti direttamente nella guerra, e sono un gruppo pacifico e organizzato che non ha interesse a spostarsi dal proprio rifugio fino alla fine dei disordini.
I PROFUGHI invece vengono dalla principale grande città del fondovalle, città che è stata sconvolta da eventi tragici. Molti di loro sono state vittime di soprusi e abusi, hanno perduto tutto, a volte persino la loro umanità, e fuggiti per boschi e rupi, nascondendosi nelle fratte, hanno finalmente raggiunto le montagne. Fra loro ci sono molte donne e pochi uomini, perché i loro mariti e i loro figli sono rimasti indietro o sono morti. Per lo più sono di religione musulmana o cattolica, con una terribile storia personale da raccontare, in quanto testimoni dei peggiori orrori possibili della guerra civile.